venerdì, Maggio 9, 2025

Cina: primo reattore nucleare a Torio al mondo è realtà

La Cina ha completato la messa in funzione del primo reattore nucleare a Torio che sfrutta i sali fusi della storia del mondo

Il reattore nucleare EPR di Flamanville è entrato in funzione, un passo importante per la Francia nonostante costi e sfide.

Nel pieno del deserto del gobbi, la Cina ha compiuto un passo dal valore storico per quanto riguarda il settore dell’energia pulita, la nazione orientale è riuscita infatti a mettere in funzione il primo nonché unico reattore al mondo funzionante al Torio a sali fusi, il risultato è stato reso noto durante un incontro con finanzia all’Accademia cinese delle scienze, lo scorso 8 aprile, segnando un avanzamento fondamentale nella ricerca di fonti alternative più sicure rispetto all’uranio e soprattutto meno inquinanti.

 

Tanti vantaggi

Il team è stato guidato dallo scienziato capo Xu Hongjie, il quale ha annunciato di aver ricaricato con successo nuovo combustibile all’interno del reattore da 2 MW termici mentre questo continuava a funzionare, l’unità sperimentale situata nel deserto sfrutta il sale fuso per trasportare il combustibile e gestire il calore generato, il Torio fa da elemento radioattivo.

Da diverso tempo ormai gli esperti del settore considerano i reattori in grado di sfruttare il Torio come la frontiera futura dell’innovazione energetica, basti pensare tra l’altro che una singola miniera ricca di Torio all’interno della Mongolia interna, potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico cinese per decine di migliaia di anni, producendo tra l’altro una quantità incredibilmente minore di scorie radioattive rispetto all’uranio.

Effettivamente, il Torio presenta numerosi vantaggi rispetto all’uranio come combustibile, in primis e notevolmente più abbondante nella crosta terrestre e non ha bisogno di processi di arricchimento in un secondo momento, genera molte meno scorie radioattive a lunga durata e i suoi sottoprodotti di scarto non sono utili per la fabbricazione di armi, riducendo di conseguenze in modo indiretto eventuali rischi per la sicurezza, come se non bastasse la combinazione con la tecnologia dei sali fusi consente al reattore di avere un design in grado di operare a pressione atmosferica, ciò ovviamente limite il surriscaldamento andando a migliorare la sicurezza complessiva dell’intero impianto.

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