Mentre il mondo tech tiene il fiato sospeso per le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti, NVIDIA potrebbe aver trovato la sua via di fuga… in Messico. Sì, hai capito bene: una buona fetta dei suoi server AI – quelli super richiesti dai colossi come Google, Amazon o Microsoft – potrebbe aggirare i dazi grazie alla produzione proprio lì, al di là del confine sud.
La mossa messicana di NVIDIA che aggira le nuove tariffe di Trump
Secondo l’analista Stacy Rasgon, nome piuttosto noto tra gli addetti ai lavori, circa il 60% dei server DGX e HGX diretti verso data center americani arriva infatti dal Messico. Non è solo una coincidenza geografica, ma un vantaggio strategico: parliamo dell’effetto USMCA, l’accordo commerciale tra USA, Canada e Messico che tiene fuori dai dazi alcune categorie di hardware. E indovina un po’? I server AI rientrano tra questi.
Le cifre parlano chiaro: nel 2024, gli USA hanno importato server (non solo NVIDIA) per circa 73 miliardi di dollari, e il 60% di quel traffico ha avuto origine proprio in Messico. È vero, non tutti sono prodotti NVIDIA, ma considerata la sua posizione dominante nel settore, il collegamento è più che logico.
Nel frattempo, il colosso californiano sta rafforzando ancora di più la sua presenza messicana, anche grazie all’impianto Foxconn a Chihuahua, pronto a sfornare altro hardware dedicato ai server. E se ti stai chiedendo cosa dice NVIDIA di tutto questo, basta risalire alle parole del CEO Jensen Huang durante il GTC 2025: “Nel breve termine, l’impatto dei dazi non sarà significativo”. A quanto pare, non era solo ottimismo.
Ma se il mondo enterprise può dormire sonni tranquilli, per noi comuni mortali la musica è diversa. I system integrator americani si stanno già preparando ad aumentare i prezzi delle componenti PC di almeno il 20%. Perché? Perché quasi tutto quello che finisce in un PC da gaming o da lavoro sarà colpito dai dazi. E purtroppo, stavolta, il Messico non basta.
Morale della storia? Chi ha i data center se la cava. Chi ha solo un desktop a casa… meno.