martedì, Maggio 6, 2025

Eruzione record su Io: la luna di Giove supera ogni limite

La NASA ha documentato un'eruzione senza precedenti su Io, la luna di Giove, con un'energia sei volte superiore a quella della Terra.

La sonda spaziale Juno della NASA ha recentemente documentato un fenomeno straordinario su Io, la luna di Giove nota per il suo intenso vulcanismo. Durante il sorvolo del 27 dicembre 2024, gli strumenti della missione hanno rilevato un’eruzione di proporzioni mai osservate prima nel sistema solare. L’attività vulcanica si è concentrata nell’emisfero meridionale della luna e ha interessato una superficie di circa 100.000 chilometri quadrati, un’area più grande del Lago Superiore in Nord America.

 

Potenza vulcanica mai vista prima

Ciò che rende questo evento particolarmente significativo non è solo l’estensione della zona coinvolta, ma anche l’energia sprigionata. I dati raccolti dal JIRAM, strumento dell’Agenzia Spaziale Italiana a bordo di Juno, indicano che la potenza termica generata dall’eruzione ha superato gli 80 trilioni di watt, un valore sei volte superiore alla produzione di energia elettrica dell’intero pianeta Terra. Un’intensità mai registrata prima, che conferma Io come il corpo celeste più vulcanicamente attivo del sistema solare.

L’origine di questa attività è legata alla particolare orbita della luna attorno a Giove. Io si trova a una distanza tale da subire enormi forze gravitazionali che ne deformano costantemente la superficie. Questo effetto di compressione e rilascio genera un calore interno elevatissimo, responsabile dell’intensa attività geologica che caratterizza il satellite. L’ultima eruzione osservata, secondo gli scienziati, potrebbe essere stata causata dall’apertura simultanea di più punti caldi collegati a un vasto sistema di camere magmatiche sotterranee.

Le immagini catturate dalla fotocamera JunoCam mostrano cambiamenti evidenti nella superficie di Io, con nuove colate di lava che si sono sovrapposte a formazioni preesistenti. La potenza dell’eruzione è stata tale da saturare i rilevatori di JIRAM, progettati per studiare principalmente l’atmosfera di Giove. Questo imprevisto ha spinto la NASA a intensificare il monitoraggio della luna, e il prossimo passaggio ravvicinato di Juno, previsto per il 3 marzo 2025, offrirà nuove opportunità per comprendere meglio la natura di questi eventi estremi.

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