Di industria automobilistica se ne parla molto in questi ultimi mesi e non in positivo, soprattutto a causa delle nuove regolamentazioni emesse. Le normative sulle emissioni previste dall’Unione Europea per quest’anno sono una dura prova per tutte le aziende. Volkswagen, uno dei colossi dell’automobile, che per anni ha resistito a qualunque difficoltà, ora non è sicuro di riuscire a rispettare i nuovi limiti per la sostenibilità. La società ha infatti già annunciato che sarà difficile centrare gli obiettivi previsti. Ma quanto peserà questa difficoltà? La cifra stimata è di circa 1,5 miliardi di euro, un importo che include le possibili sanzioni legate al mancato rispetto dei limiti di emissioni. Un vero e proprio macigno sui bilanci dell’azienda tedesca.
Oltre alle multe, la strategia di Volkswagen dovrà cambiare. La vendita di veicoli elettrici diventerà prioritaria. Ciò andrà sicuramente scapito dei più redditizi veicoli a combustione interna. Una scelta praticamente obbligata per evitare sanzioni, ma che ridurrà le entrate. Non è solo Volkswagen ad essere in questa complicata situazione. Quali saranno le conseguenze per l’industria europea?
Un 2025 incerto per Volkswagen e tutte le industrie europee
Le difficoltà che attendono il settore auto non riguardano solo Volkswagen. L’ACEA ha stimato sanzioni per un totale di 15-16 miliardi di euro. Ci son state richieste di modifica delle normative, ma queste non hanno trovato risposte positive da parte dell’UE. Cosa significa tutto questo per l’industria europea? Le multe potrebbero erodere pesantemente i margini di profitto delle aziende. Potrebbero anche minare la competitività globale delle case automobilistiche del Vecchio Continente.
Alcune aziende, come Stellantis, Toyota e Ford, hanno optato per il pooling delle flotte con Tesla per rispettare i limiti di emissioni. Questo meccanismo permette di compensare le emissioni dei veicoli a combustione. Non tutti vedono però positivamente questa soluzione. In particolare, Luca de Meo, amministratore delegato del Gruppo Renault, ritiene che favorisca troppo i costruttori esteri. Tale metodo contribuisce al contrario a penalizzare le aziende europee. Le normative ambientali rappresentano, quindi, una sfida cruciale. Il futuro del settore automobilistico europeo sembra dipendere dalla capacità delle aziende di adattarsi rapidamente a questo nuovo scenario, ma a quale costo? Come se la caveranno Volkswagen e le altre società?