I modi in cui l’intelligenza artificiale può agire al giorno d’oggi sono molteplici, con la medicina che risulta tra i primi ambiti in cui viene utilizzata. Secondo quanto riportato, potrebbe esserci finalmente una svolta soprattutto nella cardiologia: stando agli ultimi studi del team di ricerca della Case Western Reserve University condotti con l’ausilio di Houston Methodist e University Hospitals, un modello AI potrebbe addirittura prevedere gli infarti.
Tutto ciò porterebbe ad una sorta di nuova vita in ambito medico, considerando che nel mondo ogni anno ci sono più di 17 milioni di decessi a causa delle malattie cardiovascolari.
Un approccio innovativo basato sull’AI
Il progetto che sta andando avanti proprio negli ultimi tempi, viene gestito per garantire ai medici un’integrazione con le varie informazioni provenienti dalle TAC. Il tutto viene dunque combinato con informazioni cliniche e demografiche, per andare oltre il rilevamento della placca calcificata. I dettagli che vengono fuori riguardano infatti anche il tessuto polmonare, il fegato, la composizione corporea e infine la struttura del cuore. Ora c’è una volontà unica: riuscire a tirare fuori un sistema predittivo che sia in grado di identificare in base ad ogni paziente la possibilità di un rischio con largo anticipo.
Secondo Shuo Li, a capo del progetto, questa innovazione rappresenta un passo avanti nella medicina personalizzata:
“Vogliamo stabilire nuovi standard per la prevenzione e gestione delle malattie cardiovascolari, migliorando gli esiti per i pazienti.”
Un’analisi completa oltre la placca: come agisce l’AI
A differenza dei metodi tradizionali, l’AI analizza parametri come densità ossea, grasso viscerale e forma del cuore. Questo approccio non invasivo offre una visione completa del rischio cardiovascolare, riducendo la necessità di procedure diagnostiche più complesse.
La raccolta dei dati da TAC esistenti, forniti da Houston Methodist e University Hospitals, permette di validare e perfezionare i modelli predittivi. Tra gli obiettivi principali c’è l’integrazione dell’AI nei flussi clinici senza aumentare i costi o la complessità delle decisioni mediche.
Il National Institutes of Health finanzierà tutto ciò con 4 milioni di dollari, dando aria ad un progetto utile per rivoluzionare la prevenzione cardiovascolare.