La superconduttività ha fatto passi da gigante nel 2024, con la scoperta di tre nuovi materiali bidimensionali che mostrano questo fenomeno in modi mai visti prima. Due di questi casi mettono in discussione le teorie tradizionali, mentre il terzo sembra addirittura riscrivere le regole del gioco.
La superconduttività e i nuovi materiali bidimensionali
Ma cos’è la superconduttività? Si tratta del flusso di corrente elettrica senza alcuna resistenza, un fenomeno affascinante scoperto nel 1911. Fino a oggi, però, era stato osservato solo a temperature molto basse, rendendolo poco pratico per applicazioni quotidiane. Ora, grazie a nuove tecnologie e materiali innovativi, i ricercatori stanno scoprendo come sfruttarlo meglio.
La svolta di quest’anno è legata all’uso di materiali bidimensionali, composti da sottili fogli di atomi. Questi materiali offrono una flessibilità straordinaria: i ricercatori possono modificarne le proprietà in modo relativamente semplice, come se avessero un interruttore a portata di mano. Queste caratteristiche stanno cambiando il modo in cui si studia la superconduttività.
Tradizionalmente, si pensava che le vibrazioni del reticolo atomico (i cosiddetti fononi) aiutassero gli elettroni a “cooperare”, rendendo possibile la superconduttività. Ma i nuovi materiali suggeriscono che i meccanismi alla base possano essere molto più variegati. Per esempio, nel grafene “a angolo magico”, gli elettroni si comportano in modi insoliti e complessi. Nei TMD (dicalcogenuri di metalli di transizione), sembra che l’antiferromagnetismo giochi un ruolo chiave. E in un grafene a quattro strati, è emersa una forma di superconduttività “chirale” completamente nuova.
Queste scoperte non sono solo una curiosità scientifica: potrebbero rivoluzionare la tecnologia. Pensiamo a reti elettriche senza perdite di energia, veicoli a levitazione magnetica ancora più efficienti o computer quantistici incredibilmente potenti. I materiali bidimensionali offrono la possibilità di sperimentare rapidamente con nuove configurazioni, accelerando la ricerca.
Come ha detto il professor Matthew Yankowitz dell’Università di Washington, il ritmo è frenetico: “Non riesco a credere che siamo a soli sei anni dalle prime scoperte. Non c’è tempo per fermarsi.” Gli scienziati stanno correndo per capire questi fenomeni e sviluppare modelli teorici che spieghino ciò che hanno scoperto. La posta in gioco è alta: un futuro in cui la superconduttività potrebbe trasformare il nostro modo di vivere.