Il motore 1.2 PureTech, introdotto da Stellantis ed ora giunto alla sua terza generazione, ha acquisito una fama negativa a causa di numerosi problemi tecnici. La cinghia di distribuzione è stata la principale fonte di disagi, con migliaia di utenti in tutta Europa, inclusa l’Italia, che hanno sperimentato guasti frequenti e costose riparazioni. Molti proprietari si son visti così costretti quasi a richiedere risarcimenti per i problemi avuti e cercare di riavere indietro parte delle loro spese.
In Francia, lo studio legale di Christophe Lèguevaques ha intrapreso un’azione legale collettiva contro Stellantis, raccogliendo 4.800 adesioni con l’obiettivo di ottenere indennizzi per gli utenti danneggiati. Questa cifra potrebbe raddoppiare dato il crescente numero di adesioni. Lèguevaques accusa Stellantis di non aver riconosciuto adeguatamente le proprie responsabilità, cercando invece di attribuire la colpa ai proprietari dei veicoli.
Stellantis: i “rimedi” alle proteste
La Stellantis ha offerto alcune soluzioni per cercare di raffreddare le critiche, ma con scarso successo. Tra le proposte ci sono risarcimenti tra i 2.000 e i 4.000 euro per chi ha subito danni gravi al motore ed un’estensione della garanzia fino a 10 anni. Ha anche proposto una nuova certificazione della qualità dei motori per facilitare la vendita delle vetture usate. L’azienda si è dichiarata disposta a rimborsare 159 euro per le spese legali dei partecipanti di coloro che hanno fatto parte dell’azione collettiva. Come hanno reagito gli utenti? Le proposte non sono state ritenute sufficienti. I clienti continuano infatti imperterriti a richiedere risarcimenti più consistenti e un riconoscimento più netto e chiaro delle responsabilità da parte della stessa Stellantis. Tutto questo non basta.
La questione potrebbe ora spostarsi nelle aule di tribunale. Sarà forse un giudice a decidere se gli utenti della class action abbiano diritto a un indennizzo. Christophe Lèguevaques sostiene che l’azienda stia cercando di eludere le proprie responsabilità e che sia necessario un giudice per determinare il diritto dei proprietari a un risarcimento. La decisione della corte potrebbe stabilire un precedente importante per i futuri contenziosi legati ai difetti di fabbricazione nei motori automobilistici.
Uno degli effetti collaterali dei problemi al motore 1.2 PureTech è stato il deprezzamento delle vetture dotate di questo motore sul mercato dell’usato. Gli acquirenti, come conseguenza, sono sempre più diffidenti verso questi veicoli, nonostante le garanzie estese e le certificazioni proposte da Stellantis. Ciò ha reso ancora più difficile per i proprietari vendere le loro auto, aggiungendo ulteriori frustrazioni ai problemi tecnici.