WhatsApp, tre funzioni che distruggono la privacy di ogni utente

WhatsApp è saldamente la piattaforma streaming più popolare al mondo. Al netto di un aumento dei competitori, nel corso degli ultimi mesi il servizio di casa Meta ha accresciuto ancor di più il suo bacino di utenza a livello globale. La popolarità di WhatsApp, se da un lato rappresenta una certezza per iscritti ed addetti ai lavori, dall’altro potrebbe trasformarsi in un vero e proprio boomerang.

 

WhatsApp, i finti codici sconto su catene e gruppi

In linea con il recente passato, continuano a proliferare su WhatsApp le fake news ed i tentativi di inganno nei confronti degli utenti. Spesso e volentieri sia le fake news che le tentate truffe sulla chat avvengono grazie allo strumento dei gruppi o delle catene.

Gli hacker in tal senso hanno una loro strategia consolidata. Con messaggi che annunciano buoni coupon per l’acquisto di beni alimentari, abbigliamento o anche strumentazioni hi-tech, buoni il cui valore supera spesso i 100 euro, i malintenzionati cercano di attirare l’attenzione dei lettori.

L’obiettivo degli hacker è quello di indirizzare i lettori a cliccare sui link in allegato ai messaggi dei finti buoni sconto. Con la scusa del riscatto del coupon, gli utenti si trovano a compilare un form con la richiesta dei propri dati personali.

Il form rappresenta il punto nevralgico di questa truffa. Con questo trucchetto, infatti, i malintenzionati della rete riescono ad entrare in possesso dei dati sensibili delle vittime. A loro volta le informazioni, che comprendono dati anagrafici, oltre che recapiti telefonici e indirizzo del proprio domicilio, saranno utilizzati dai cybercriminali per la creazione di profili fake o per furti d’identità.  In presenza di messaggi simili, è quindi bene, segnalare ai tecnici della chat il tutto al minimo sospetto.

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