alluminio auto

Il produttore di alluminio Speira ha dichiarato che quest’anno chiuderà il suo impianto tedesco di Rheinwerk a causa del difficile mercato dell’energia. Lo scorso settembre, il produttore ha ridotto la capacità dell’impianto del 50% a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Speira ha affermato che ora si concentrerà esclusivamente sul riciclaggio e sulla trasformazione dell’alluminio in prodotti a valore aggiunto.

L’aumento dei costi dell’energia a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina ha ridotto i margini dei produttori, con i metalli ad alta intensità energetica particolarmente colpiti.

Da dicembre 2021 sono stati effettuati diversi tagli alla produzione presso le principali fonderie europee. L’Europa aveva sospeso circa 1,4 milioni verso la fine del 2022, pari al 2% del totale globale.

L’alluminio, spesso indicato come “elettricità congelata“, è il metallo di base più energivoro da produrre, e richiede circa 40 volte più energia rispetto al rame. Una tonnellata di alluminio richiede circa 15 megawattora di elettricità.

Un problema tutto Europeo

Il calo dei costi dell’energia in Europa ha recentemente attenuato i timori di una profonda recessione. I prezzi TTF sono scesi sotto i 50 EUR/MWh a febbraio, il livello più basso visto dall’agosto 2021 dopo aver raggiunto il massimo storico di 345 EUR/MWh nell’agosto 2022.

Finora, solo Aluminium Dunkerque aveva annunciato di dover lavorare a capacità ridotta per lo stesso problema. L’impianto dovrebbe essere operativo a pieno regime entro la fine di maggio, grazie al sostegno del governo francese.

Ma nell’industria dell’alluminio, riavviare una fonderia è un processo lungo e costoso, il che significa che alcuni degli arresti della produzione che abbiamo visto dal 2021 potrebbero essere permanenti.

Secondo gli ultimi dati dell’International Aluminium Institute (IAI), la produzione di alluminio dell’Europa occidentale è stata di 2,73 milioni di tonnellate annualizzate a dicembre, in calo di 540.000 tonnellate rispetto a dicembre 2021, il tasso di produzione più basso di questo secolo.

FONTEthink.ing
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