ghiaccio Il mondo della scienza offre scoperte giorno dopo giorno e oggi ve ne parleremo di una che riguarda il ghiaccio. A quanto pare, alcuni ricercatori hanno scoperto una forma di ghiaccio mai vista prima che si avvicina all’acqua liquida più di qualsiasi altra tipologia esistente. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.

 

 

Ghiaccio amorfo a densità media, di cosa si tratta?

Lo studio in questione è stato condotto dal chimico Alexander Rosu-Finsen, il quale ha portato all’identificazione del cosiddetto “ghiaccio amorfo a media densità” o MDA, ed è davvero incredibile. Di norma, il ghiaccio amorfo non si trova in natura per via della disposizione caotica degli atomi e la sua identificazione è a bassa intensità (circa 0,94 grammi per centimetro cubo) e ad alta densità (a partire da 1,13 grammi per centimetro cubo) ma mai nel mezzo.

Con l’ultima scoperta, Rosu-Finsen e i suoi colleghi sono riusciti a fare uso della tecnica della macinazione a sfere, portando a raffreddamento il barattolo con azoto liquido a -200 gradi Celsius. Infine, hanno aggiunto del ghiaccio e scosso il tutto insieme a delle sfere d’acciaio. Dopo un po’ di tempo si è scoperto che la densità del materiale è pari a 1,06 grammi per centimetro cubo. L’acqua, giusto per fare un riferimento, si trova esattamente a 1 grammo per centimetro cubo.

Il Christoph Salzmann ha dichiarato“Sappiamo di 20 forme cristalline di ghiaccio, ma in precedenza sono stati scoperti solo due tipi principali di ghiaccio amorfo, noti come ghiacci amorfi ad alta e bassa densità. C’è un enorme divario di densità tra loro e, a oggi, non era conosciuta l’esistenza di ghiaccio all’interno di quel divario di densità. Questa scoperta potrebbe avere conseguenze di vasta portata per la nostra comprensione dell’acqua liquida e delle sue numerose anomalie”.

Non è ancora stato chiarificato il significato di queste particolari proprietà. Di fatto, per i ricercatori può essere anche uno “stato vetroso” dell’acqua liquida o del materiale cristallino che ha subito dei forti tagli. Anche se, comunque, è da sottolineare un’importante particolarità: pare che quando la sostanza si ricristallizza, grazie a un processo di compressione e riscaldamento, rilasci una quantità molto elevata di energia. C’è la probabilità che questo ghiaccio amorfo svolga un ruolo importante nell’attività tettonica su mondi incrostati di ghiaccio come Ganimede, luna di Giove.

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