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L’interesse nazionale per i rifugi antiatomici costruiti in tutto il Paese durante la Seconda guerra mondiale è stato risvegliato dalla crisi tra Russia e Ucraina, scoppiata nel febbraio 2022.

Non sembra esistere una banca dati centralizzata o un documento ufficiale che descriva le dimensioni, l’ubicazione e la capacità della rete di bunker antiatomici in Italia. Mancano completamente dati su questi rifugi, che sarebbero molto utili in caso di attacco nucleare. Di fronte all’assenza di dati c’è una cosa su cui possiamo contare: rifugiarci sottoterra se mai dovessimo assistere a un simile assalto.

Ecco l’elenco di alcuni rifugi italiani

Pur non essendoci dati ufficiali, possiamo elencare una serie di sotterranei presenti in tutta Italia.

  • Bunker Gampen della Val di Non

Un bunker lungo 1,5 chilometri è stato costruito tra il 1935 e il 1939 in Alto Adige, vicino al Passo delle Palade. Da quando è stato aperto al pubblico nel 2010, l’edificio è stato spesso sede di numerose mostre d’arte e di altro tipo.

  • Torino, Piazza del Risorgimento e il Palazzo del Civito-Torino

A Torino si può scegliere tra due diversi bunker sotterranei. Il primo si trova sotto Piazza Risorgimento ed è lungo circa 30 metri; è relativamente modesto e si trova a circa 10 metri sotto il Palazzo Civico. Il secondo, lungo 40 metri e largo 4,5, è stato costruito nei primi anni Quaranta e dimenticato fino al 1995.

  • Milano, Rifugio 87

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il rifugio Antiaereo 87, ampio 220 metri quadrati e situato in viale Luigi Bodio, a pochi metri dal Cimitero Monumentale di Milano, fu frequentemente utilizzato. Aveva 10 camere da letto, due bagni, una cucina e un rubinetto per l’acqua corrente. Ci sono altri rifugi a Milano nei quartieri Breda, a est del Parco Nord, e Gioia (vicino alla Stazione Centrale).

  • Roma, Villa Ada

Ex tenuta della famiglia Savoia, questa magnifica casa è oggi il quarto parco pubblico più grande di Roma. Sotto la casa si trova un bunker antiatomico costruito tra il 1940 e il 1942 su ordine del re Vittorio Emanuele II. L’edificio, situato a circa 350 metri dalla casa, era un lungo passaggio dotato di porte rinforzate, filtri per l’aria, acqua, bagni e persino automobili, il tutto allo scopo di accelerare la protezione della famiglia reale. Il bunker è stato abbandonato per un certo periodo, ma ora è stato ricostruito ed è aperto al pubblico.

  • Roma, Gallerie del Soratte, Palazzo Venezia e Villa Torlonia

Villa Torlonia fu creato nel 1942 per Mussolini e la sua famiglia come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è profondo più di 6 metri e protetto da ben 4 metri di cemento armato. L’edificio non è mai stato adibito a tale uso ed è stato conservato così bene che oggi funge da museo pubblico.

A questi vanno aggiunti i tunnel del Monte Soratte a Sant’Oreste, strutturati come una vera e propria città sotterranea, e il rifugio sotterraneo di Piazza Venezia, una costruzione primitiva e mai terminata costruita da Mussolini per difendersi dagli assalti.

  • Napoli, Galleria Borbonica

La Galleria Borbonica, un enorme corridoio sotterraneo, fu commissionata da Ferdinando II di Borbone nel 1853 e serviva, tra le altre cose, come rifugio sicuro durante i bombardamenti. Per accogliere le migliaia di visitatori curiosi che ogni anno arrivano da lontano per vedere di persona le meraviglie del sottosuolo di Napoli, il sito è stato riaperto, ripulito e sorvegliato.

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