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I poli magnetici della Terra, i quali vengono generati proprio dal campo magnetico del nostro pianeta, non sono fissi in una posizione ma sono mobili. Di fatti, dal momento in cui è avvenuta la documentazione per la prima volta nel 1830, il Polo Nord Magnetico ha viaggiato per circa 2.250 chilometri, aumentando la sua velocità da 15 a circa 50/60 km all’anno.

Consapevoli di questa situazione, gli esperti sono giunti a delle conclusioni, soprattutto in base ai dati raccolti dai satelliti Swarm dell’Agenzia spaziale europea (ESA), i quali effettuano misurazioni precise dei segnali magnetici che provengono dal nucleo, dal mantello, dalla crosta e dagli oceani del nostro pianeta. Andiamo subito a scoprire maggiori dettagli a riguardo.

 

 

Campo magnetico terrestre: a cosa è dovuto questo spostamento?

Lo spostamento potrebbe essere causa del movimento di due “blocchi” magnetici di materiale fuso all’interno del pianeta. “Quello che abbiamo scoperto è che la posizione del Polo Nord Magnetico è controllata da due macchie – una sotto il Canada e una sotto la Siberia – e agiscono come una sorta di tiro alla fune controllando la posizione del polo“, afferma il Dr. Phil Livermore, principale autore dello studio dell’Università di Leeds nel Regno Unito.

Tuttavia, negli ultimi tempi pare che la parte siberiana stia vincendo questa specie di “tiro alla fune” magnetico, dopo anni di egemonia da parte del da parte del Canada, e il campo magnetico nord si sta spostando di fatto sempre di più verso questa posizione. “Questo spiega perché il polo si è improvvisamente accelerato allontanandosi dalla sua posizione storica“, conclude Livermore.

Una possibile scomparsa del campo magnetico terrestre potrebbe portare a conseguenze estremamente negative.

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