Alcuni hacker propongono un finto lavoro a nome di false aziende e inducono le vittime ad assumere tali ruoli a discapito di lavori veri.

Negli ultimi anni c’è stata un’enorme crescita delle truffe in ambito lavorativo, che cercano di trarre vantaggio dalle persone in cerca di lavoro inducendole a fare domanda per lavori inesistenti. Le truffe sono aumentate soprattutto adesso che ci sono più posti di lavoro da remoto.

Le truffe spesso comportano annunci di lavoro falsi su siti Web reali, che vengono quindi utilizzati per attirare persone in cerca di lavoro piuttosto ambiziose. I truffatori li guideranno quindi attraverso un processo di candidatura dettagliato e dall’aspetto autentico, lasciandoli pensare di essere in coda per un vero lavoro e, in alcuni casi, di averlo davvero ottenuto.

Ma i truffatori poi li deluderanno, abusando della loro fiducia chiedendo loro di inviare denaro per acquistare attrezzature o con altri mezzi. Su LinkedIn, il responsabile del marketing digitale Gustavo Miller ha descritto come è stato assunto per un lavoro che sembrava essere presso la società di criptovalute Coinbase, ma in realtà non esisteva.

Offerte di lavoro finte a nome di aziende inesistenti, la testimonianza di Miller

“Un mese fa ho iniziato un (finto) nuovo lavoro. Ho fatto un (falso) onboarding. Ho conosciuto (finti) colleghi”, ha scritto. Ha attraversato l’intero processo di adesione alla società fino a quando non gli è stato chiesto di iscriversi per acquistare attrezzature per il nuovo lavoro. Ha inviato i soldi e da allora ha scoperto che il lavoro non era effettivamente reale e che non sarà possibile riavere il denaro indietro.

Miller sta condividendo la storia con la speranza che altre persone in una posizione simile possano individuare una eventuale truffa. “Questi truffatori sanno come prendere di mira le persone vulnerabili e truffarle”, spiega. “Mi sono sentito davvero stupido e ingenuo quando l’ho scoperto, ma so che questa non è una stupida truffa. Questi hacker sono professionisti, conoscono le condizioni per i lavori da remoto e la cultura delle assunzioni del settore tecnologico”.

Nei commenti al post di Miller, un numero enorme di persone ha riferito di essere stato colpito dalla stessa truffa. Alcuni hanno persino indicato di aver effettivamente avuto colloqui falsi con l’azienda, creati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

L’FBI ha avvertito coloro che potrebbero essere a rischio di una tale truffa di prestare attenzione ai dettagli del processo di assunzione. È fondamentale cercare messaggi generici, indirizzi e-mail con errori di ortografia e offerte di lavoro troppo belle per essere vere, ad esempio.

Articolo precedenteWhatsapp, questi modelli devono dire per sempre addio all’app
Articolo successivoSmartphone a scuola, il dibattito che infiamma il web