I ricercatori del Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL), del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) sono riusciti a costruire dei magneti estremamente potenti e molto più piccoli di quelli che venivano utilizzati precedentemente. In questo modo, si aiuterebbe la progettazione di impianti utili a usufruire del Sole per generare energia elettrica.

Gli esperti hanno studiato questo nuovo metodo, il quale servirà a costruire magneti super conduttori ad alta temperatura realizzati da un particolare materiale che conduce elettricità con pochissima resistenza ma che riesce a raggiungere temperature decisamente più calde di prima.

 

 

Magneti piccoli e tokamak: il connubio vincente contro l’emissioni di gas serra

Questi magneti sono dunque molto potenti e, grazie alle loro dimensioni, possono adattarsi più agevolmente all’interno di spazi ristretti, come quelli dei tokamak sferici. I suddetti hanno infatti una forma molto simile ad un torsolo di mela, differendo dalla forma tradizionale a ciambella dei tokamak convenzionali. Per questo motivo, possono essere scelti per progettare future centrali elettriche a fusione.

Da non trascurare il fatto che questi magneti possono essere posizionati in modo tale da essere separati da altre componenti. I ricercatori potrebbero quindi separarli senza sentir la necessità di smontare nient’altro. In questo modo, si eviteranno sicuramente delle compromissioni della cavità centrale del tokamak sferico, zona dov’è racchiuso il plasma caldo che alimenta le reazioni di fusione.

Yuhu Zhai, ingegnere capo presso il PPPL ed autore principale del rapporto, ha affermato: “Per fare ciò, è necessario un magnete con un campo magnetico più forte ed una dimensione inferiore rispetto ai magneti attuali. L’unico modo per permetterlo è con i cavi superconduttori, ed è prioprio quello che abbiamo fatto“.

 

Vantaggi sicuri e puliti, così come l’energia che verrebbe generata

I risultati della ricerca trovano pubblicazione su IEEE Transactions on Applied Superconductivity, dove si mette in evidenza quanto sia fondamentale replicare con successo i meccanismi di fusione sulla Terra per disporre di energia sicura e pulita

E non solo: oltre a consentire agli scienziati di ridurre le dimensioni dei tokamak, andando a migliorare le prestazioni e riducendo i costi di costruzione, i nuovi magneti superconduttori ad alta temperatura hanno anche tantissimi vantaggi rispetto ai magneti tradizionali fatti in rame.

Infatti, hanno la capacità di rimanere accesi per periodi più lunghi perché si riscaldano molto lentamente. Di conseguenza, risultano decisamente più adatti ad un futuro utilizzo nelle centrali elettriche a fusione, le quali dovranno azionarsi per molti mesi consecutivi.

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