L’Accademia Reale delle Scienze di Svezia ha annunciato che il Premio Nobel per la Fisica verrà assegnato a tre ricercatori nel campo della fisica quantistica sperimentale per aver aperto la strada allo sviluppo dei computer quantistici, parliamo di John Clauser, Alain Aspect e Anton Zeilinger, che grazie ai loro esperimenti hanno portato a una migliore comprensione dei fenomeni quantistici che ora vengono usati per far funzionare i computer quantistici.

 

Gli esperimenti e le disuguaglianze di Bell

Il sito dell’Accademia Reale delle Scienze di Svezia riporta la nota ufficiale che il premio è stato assegnato “per gli esperimenti con i fotoni in entanglement, per aver stabilito la violazione delle disuguaglianze di Bell e per aver dato inizio alle scienze dell’informazione quantistica”.

Le disuguaglianze di Bell citate dall’Accademia, sono il risultato del teorema di Bell che nega l’esistenza di variabili locali, dunque viene confutata l’idea che una particella possa essere influenzata solo dall’ambiente circostante, base fondante della teoria dell’entanglement quantistico, secondo cui due particelle restano per sempre collegate anche a distanza e dunque cambiamenti di una si riflettono sull’altra anche a grandi distanze.

Il primo a dimostrare che la realtà viola le disuguaglianze di Bellfu John Clauser nel 1972, con esperimenti i cui risultati supportavano chiaramente quest’ipotesi.

Fu però Alain Aspect a sviluppare ulteriormente la metodologia, arrivando così a chiudere ogni possibile scappatoia che lasciava aperta la porta alla questione delle variabili locali.

A Zeilinger invece dobbiamo la conferma sperimentale del cosiddetto “teletrasporto quantistico”, ovvero la possibilità di trasferire un determinato stato di una particella ad un’altra, teletrasportando di fatto la particella stessa.

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