Proteste in Argentina per Netflix

Novità in merito alla questione delle password condivise di Netflix. Per far usufruire il servizio ad un’altra persona, l’utente doveva aggiungere un “account secondario” per 2,99 dollari in più al mese.

Tuttavia, Rest Of World sta ora segnalando che la società ha recentemente lanciato una nuova serie di esperimenti con un approccio leggermente diverso. Secondo il rapporto, alla fine di agosto, Netflix ha iniziato questo test in Argentina, El Salvador, Guatemala, Honduras e Repubblica Dominicana.

Ma durante questi test, gli utenti precedentemente aggiunti sono stati automaticamente disconnessi dalla piattaforma e, quando hanno effettuato di nuovo l’accesso, è stato chiesto di creare e pagare di nuovo per usufruire di un account secondario.

Un problema molto grave

La mossa ha portato a diffuse lamentele sui social media, soprattutto in Argentina, che, con 4,5 milioni di abbonati, è il quarto mercato più grande di Netflix; dietro solo a Stati Uniti, Canada e Australia. Il reddito mensile medio nel paese è di 250 euro e il governo addebita tasse esorbitanti per le transazioni estere, incluso Netflix.

Per questo il costo del conto secondario in Argentina è inferiore rispetto agli altri paesi inclusi. Invece di 2,99, agli utenti argentini è stato addebitato solo 1,50 dollari.

Le nuove tariffe hanno spinto un certo numero di utenti a cancellare i loro abbonamenti, portando a un hashtag di tendenza #CauNetflix (“Bye Netflix”). Nonostante la risposta in Argentina, un rapporto di quest’estate ha rilevato che quasi due terzi degli utenti Netflix che non pagano per l’account utilizzato per lo streaming sarebbero disposti a mantenere l’accesso alla piattaforma.

Netflix ha indicato in recenti dichiarazioni pubbliche che intende finalmente lanciare una sorta di piano di condivisione delle password in tutto il mondo, ma solo dopo che la società avrà determinato il modo migliore per farlo.

FONTEthestreamable
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