Sangue d'oro: il raro gruppo sanguigno è perfetto per le trasfusioni

Altro che sangue blu, la vera particolarità è avere il sangue oro. No, non stiamo scherzando. Nel mondo esiste davvero una cerchia ristretta di persone (per l’esattezza 50) con questo strano gruppo sanguigno denominato Rh null, o appunto “Sangue d’oro“. Ma vediamo quali sono le sue caratteristiche, i pro e i contro.

Sangue d’oro: lo strano caso del blood type

Come ben sappiamo, i gruppi sanguigni principali sono: A, B, AB e 0. Tutto varia in base alla presenza degli antigeni A e B; Pertanto, chi ha un blood type 0 non ha nessuno dei due antigeni, invece chi ha un gruppo sanguigno AB li ha entrambi. Ora arriviamo ad Rh null, nonché il sangue d’oro. Questo è privo di antigeni Rh, quindi le persone dotate di tale blood type non hanno le istruzioni genetiche per conoscerne le proteine.

Il nostro gruppo sanguigno lo abbiamo ereditato così come i soggetti che hanno Rh null. In questo caso però si presenta una mutazione nel gene RHCE ereditato da ciascun genitore (Momento superquark: il fenomeno che vede un individuo ereditare due copie di un gene mutato è detto eredità autosomica recessiva.)

Le persone con sangue d’oro quindi possono donare? La risposta è , poiché considerato “universale” per chiunque abbia gruppi sanguigni rari all’interno del sistema Rh. Non avendo alcun antigene che potrebbe allertare il sistema immunitario, Rh null ha un enorme potenziale in termini di trasfusione di sangue. A tal proposito la ricerca biomedica lo ha utilizzato per la realizzazione di farmaci fondati sulle immunoglobuline, ed utilizzati per prevenire la malattia da Rhesus, ovvero i globuli del bambino in pancia sono attaccati dagli anticorpi del sangue della madre.

È il caso di dirlo, visto il gioco di parole. Non è tutto oro quel che luccica, in quanto se un portatore di Rh null ha bisogno di una trasfusione di sangue, nessuno potrà donarglielo a causa della grande concentrazione di antigeni Rh. La prima scoperta di sangue d’oro è avvenuta nel 1961, in una donna indigena australiana. Ad oggi i casi sono solamente 43.

Articolo precedenteExpert: offerte quasi gratis al 90%, ma solo oggi
Articolo successivoNASA: ecco cosa succederebbe al feto se un’astronauta rimanesse incinta