Ormai la smartband Xiaomi Mi Band la conosciamo tutti, un po’ per il fatto che è arrivata al suo settimo modello e dall’altro lato perché è probabilmente la più economica sul mercato.

A molti anni di distanza le caratteristiche e la conformazione della smart band è davvero cambiata, anche se, il colosso cinese avrebbe potuto fare meglio. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Xiaomi Mi 7 Pro: meglio di prima ma non perfetta!

Aprendo la confezione della nuova Mi Band 7 Pro (che in Europa non è ancora arrivata), si trova una dotazione di servizio piuttosto standard. C’è la band, con il suo cinturino in silicone, facilmente sostituibile, e il carica batteria magnetico, sempre proprietario. Mi Band 7 Pro, o Smart Band 7 Pro, questi i nomi con cui è conosciuta la periferica, si mostra come estremamente differente dalla versione standard. Questo per via del display, una unità AMOLED da 1,64 pollici, ben più largo della versione standard.

Al suo interno offre una batteria da 235 mAh, NFC, resistenza all’acqua di 50 metri, possibilità di tracciare 117 modalità sportive e, quel che più la differenzia dal fratello no Pro, la presenza di un GPS a bordo. Oltre al display più grande e più largo, Mi Band 7 Pro cambia proprio la forma. Il design arrotondato e ovale lascia spazio a linee più squadrate, e il quadrante si presenta come un vero e proprio rettangolo.

Peccato per l’assenza di altoparlante e microfono che avrebbe consentito anche di effettuare chiamate vocali. Questo avrebbe davvero fatto la differenza. Un piccolo neo della band è l’autonomia. Con questa Mi Band 7 Pro, attivando tutte le funzioni automatiche, si otterranno circa 4 giorni di utilizzo.

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