Pubblicità nelle app: attenti ai messaggi subliminali che traggono profitto dai bambini

Sempre più genitori, quando è il momento di cenare, fare la spesa o uscire, mettono nelle mani dei propri bambini gli smartphone per distrarli ed evitare ore di capricci. Ma c’è una cosa che tutti dobbiamo sapere, ovvero la presenza di trucchi e pubblicità nelle app per trarre profitto dalle creature ingenue. Esistono infatti molte tecniche che rendono il bambino dipendente e lo conferma un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan.

Pubblicità nelle app: le tecniche manipolative più usate

Quali sono i trucchi utilizzati dagli ideatori delle app per bambini? Nella lista troviamo:

  • Messaggi pop-up – come “Torna domani e prendi un drago” – per invogliare i bambini ad usare di nuovo l’app, o con scritte del tipo “Puoi giocare con questi simpatici animaletti con un piccolo supplemento. Chiedi ai tuoi genitori”.
  • Personaggi animati che inducono i bambini a giocare anche quando sono inattivi, tramite frasi come “Non restare lì, fai qualcosa!”.
  • Richieste di registrazione per provare gratis una versione che solitamente è a pagamento. Queste puntano ad un personaggio che piange nel caso in cui il bambino non abbia obbedito.
  • Uso di personaggi animati che chiedono aiuto ai bambini entro il tempo stabilito. Viene mostrato il conto alla rovescia in modo tale da portarli a giocare il prima possibile.
  • Inserimento di adesivi e trofei per invogliare gli utenti a interagire più volte con l’app.
  • Inserimento di annunci pubblicitari roadblock attivi per 20 secondi che conducono il giocatore a interagire prima che appaia la X per chiudere la finestra.

I bambini ovviamente sono troppo piccini e ingenui per capire tale design persuasivo che interrompe il loro gioco, e per questo quando è ora di cena i loro genitori sono costretti a perdere la voce prima che questi si rechino a tavola.

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