Allarme maltempo: altro che siccità, le tempeste in arrivo distruggeranno tutto

La siccità sembrava essere il peggiore dei mali per la natura e l’agricoltura e invece, ironia della sorte, ciò che distruggerà i campi è proprio l’acqua di cui erano privi fino a qualche settimana fa. Se prima ci lamentavamo dell’assenza di piogge, a breve saremo stanchi del contrario. Cosa sta succedendo? Siamo davvero prossimi alla fine? L’allarme maltempo ci annienterà?

Allarme maltempo: come andrà a finire tutta questa storia?

Il problema principale è questo: il maltempo si sta ora abbattendo su terreni secchi per via della siccità. Ciò significa che questi fanno fatica ad assorbire l’acqua, provocando frane e smottamenti su oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 91,3% del totale) in quanto posti in aree a rischio idrogeologico (dati Ispra).

Coldiretti aggiunge che i cambiamenti climatici stanno provocando danni poiché colpiscono un territorio già fragile per via della cementificazione e dell’abbandono. Basti pensare che nel 2021 sono stati aggiunti più di 2 metri quadrati di suolo al secondo di cemento (il valore più alto negli ultimi 10 anni). Attualmente l’impronta dell’uomo, se così si può definire, ha ormai raggiunto i 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400 riguardano i soli edifici (il 25% dell’intero suolo consumato), stando al Rapporto realizzato dall’Ispra.

Per fortuna lo sviluppo delle risorse si applicherà per distribuire in modo omogeneo l’acqua in eccesso. Come? Raccogliendola nei periodi più piovosi per poi metterla a disposizione nei momenti di difficoltà. Per fare ciò quindi serviranno interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali. Si procederà con il potenziamento della rete di invasi sui territori, la realizzazione di bacini e l’uso di ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando necessario. .

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