Tra Twitter ed Elon Musk non è ancora finita, anzi: all’orizzonte c’è una causa intentata dal social network nei confronti dell’acquirente, accusato di essersi ritirato dall’affare senza alcun motivo.

La mancata chiusura ha fatto sì che la società con base a San Francisco chiudesse il secondo trimestre in negativo, con ricavi giù dell’1% e perdite di 270 milioni di dollari. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Twitter ed Elon Musk ancora in guerra

Il problema alla radice della rinuncia, come noto, riguarda gli account spam e falsi: Musk dice di non aver ricevuto sufficienti rassicurazioni sul fatto che questi rappresentino meno del 5% del totale, Twitter ribadisce il fatto che l’affaire debba essere concluso. Così, Elon Musk è tornato sull’argomento affidandosi, ovviamente, a Twitter e rivolgendosi all’attuale CEO Parag Agrawal: “Lascia che dimostri al pubblico che Twitter ha meno del 5% di utenti al giorno falsi o spam!“. Di seguito ha anche lanciato un sondaggio sull’argomento.

Musk afferma di essere stato ingannato dalla piattaforma social, accusa che secondo quanto riferito da Reuters sarebbe stata rimandata al mittente. Se solo Twitter potesse prendere in considerazione 100 account campione e verificare pubblicamente la loro veridicità, allora l’acquisizione potrebbe nuovamente essere possibile, ha affermato il numero uno di Tesla e SpaceX.

A fine luglio Musk ha fatto causa a Twitter, e oltre all’altra (originale) causa a parti invertite (Twitter accusatore, Musk accusato) ce n’è un’altra intentata da un azionista che ricorda il dovere fiduciario di colui che ad oggi resta il principale azionista della società con una partecipazione di oltre il 9%.

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