James WebbGli scienziati hanno individuato una delle più antiche galassie mai viste prima, con l’aiuto del telescopio James Webb della NASA.

Le immagini dell’universo raccolte in questi mesi mostrano una miriade di galassie lontane, comprese alcune delle più lontane fino ad ora osservate. L’oggetto rilevato di recente è arrivato circa 290 milioni di anni dopo il Big Bang, secondo le stime degli scienziati. Se quanto detto fosse vero, potrebbe significare ripensare ad alcune delle nostre attuali ipotesi sulla storia dell’universo e della materia oscura. Se un tale oggetto si fosse formato così presto nell’universo, suggerirebbe che le galassie abbiano iniziato a formarsi nell’universo prima di quanto pensiamo.

James Webb: continuano le analisi delle galassie con il telescopio della NASA

“Le immagini di questi ultimi mesi sono incredibili perché il numero di queste galassie è maggiore del previsto e nessuno si aspettava un risultato simile”. “Sapevamo che ne avremmo trovate alcune in più, ma non credo che nessuno pensasse che ne avremmo trovate così tante”, spiega Jeyhan Kartaltepe, professore associato al Rochester Institute of Technology. “Significa che l’universo funziona in modo leggermente diverso da quello che pensavamo e ci sono molte altre fonti contaminanti. La realtà è probabilmente un mix di cose”.

Il professor Kartaltepe è uno degli oltre 100 collaboratori che hanno lavorato a questa nuova ricerca. Provengono dal Cosmic Evolution Early Release Science Survey, che sta cercando di studiare come si sta formando il cosmo da quando aveva solo il 5% della sua età attuale. I nuovi risultati sono emersi da circa 24 ore di osservazioni. In tutto, i ricercatori sperano di accumulare più di 60 ore di materiale raccolto con il telescopio, con più dati di imaging previsti per dicembre.

Questa analisi sulle galassie è l’ennesima scoperta del James Webb, che fornisce agli scienziati nuove informazioni e immagini del cosmo quasi ogni giorno. Gli scienziati hanno avvertito che l’enorme quantità di nuovi dettagli provenienti continuamente dal telescopio potrebbe implicare un cambiamento radicale del modo in cui pensiamo alla scienza stessa.

Articolo precedenteSamsung rilascia in segreto l’ultima versione del suo Galaxy A23 5G
Articolo successivoDuckDuckGo, il browser che lotta per la privacy sul web aggiorna alcune funzioni