Home TV e Streaming Netflix Netflix: crollo definitivo della piattaforma, al via 300 nuovi licenziamenti

Netflix: crollo definitivo della piattaforma, al via 300 nuovi licenziamenti

Netflix si è vista costretta ad allontanare ben 150 dipendenti, e presto farà la stessa cosa con altre 300 unità. Il motivo? Ci spiega tutto la stessa piattaforma californiana dello streaming.

Netflix: crollo definitivo della piattaforma, al via 300 nuovi licenziamenti

Nulla di nuovo ormai: tutti sappiamo che la nota piattaforma dello streaming da qualche mese sta affrontando un brutto periodo, complice l’aumento dei prezzi dell’abbonamento. A maggio però è arrivata l’ufficialità: Netflix si è vista costretta ad allontanare ben 150 dipendenti, e presto farà la stessa cosa con altre 300 unità. Parlando di percentuali, l’intero organico conta 11.000 dipendenti, dunque la società americana ha licenziato circa il 4% dei suoi lavoratori negli ultimi due mesi.

Netflix: la comunicazione è ufficiale, e arriva dalla piattaforma stessa

Netflix non farà distinzioni: i tagli del personale colpiranno tutte le divisioni della società, compresa USA, ma anche Europa, Asia, America Latina, Medio Oriente ed Africa. Coinvolte anche la divisione legale e quella della produzione.

A dare la notizia dei licenziamenti è stata la stessa piattaforma attraverso una nota ufficiale: “Quest’oggi abbiamo dovuto lasciar andare 300 dipendenti. Mentre continua la nostra campagna di investimenti, dobbiamo assicurarci che le spese siano in linea con i nostri ricavi, che si sono dimostrati più bassi del previsto”.

Tale questione, sommata al calo del numero degli abbonati, non può che provocare nuove ombre sui conti di Netflix, contribuendo al crollo del titolo in borsa. Basti pensare che da inizio anno ad oggi, il titolo della piattaforma ha perso il 67%, passando da un prezzo di 527,40 euro ad azione ad un prezzo di 174 euro ad azione.

Tuttavia il calo degli abbonati, e il conseguente rallentamento dei ricavi, non dovrebbero però portare conseguenze sulla spesa per i contenuti, che per fine 2022 potrebbe toccare il valore record di 20 miliardi di dollari.

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