In Danimarca si produce latte di mucca e derivati, ma senza mucche. Il prodotto sintetico creato dai ricercatori in laboratorio con lo stesso sapore del normale latte.

Danimarca: Il latte sintetico è indistinguibile del normale latte di mucca

La famosa canzoncina della pubblicità Cameo diceva: “Le mucche fanno Muh”, ma in Danimarca non muggiscono proprio, almeno nel caseificio di cui parleremo in questo articolo.

Si potrebbe pensare alle alternative in commercio come latte di soia, quello di riso, ma non è questo il caso perché si tratta di una produzione con lo stesso sapore di quello prodotto naturalmente dalle mucche.

I ricercatori dell’azienda Remilk, con sede a Kalundborg, hanno messo a punto una filiera produttiva di un latte sintetico indistinguibile da quello classico.

La tecnica utilizzata prevede un processo di fermentazione microbica, un principio simile a quello usato per alcolici o nella lievitazione dei prodotti di panificazione.

Il tutto ruota attorno al gene che genera la proteina del latte naturalmente nelle mucche. I ricercatori hanno copiato questo gene inserendolo nel lievito, che replica l’esatta funzionalità con un ottima resa in termini di produzione.

Per massimizzare la resa il lievito viene riposto nei fermentatori e una volta terminato il processo si aggiungono grassi, zuccheri vegetali, vitamine e minerali.

Nell’innovativa Remilk si produce una vasta gamma di prodotti, dalla panna al formaggio, dal latte agli yogurt.

Dopo la bistecca sintetica, ora con l’aggiunta di questo nuovo prodotto, immancabile nei negozi, si chiude un ciclo che vede un futuro non troppo roseo per gli allevatori. Solo il comparto caseario fattura ben 16 miliardi di euro, ma rimane da capire se nei prossimi anni ci sarà ancora posto per i classici allevamenti o se la tecnologia sintetica prevarrà. Certamente i prodotti naturali possono essere preferibili, soprattutto per tradizione culinaria, ma non è da trascurare il fatto che gli allevamenti producono una mole incredibile di C02. La nuova prospettive di produzione per il futuro potrebbero quindi essere, in parte, una soluzione anche all’inquinamento ambientale.

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