Asteroide: per la prima volta nella storia questo corpo celeste potrebbe salvarci

Nel lontano 2004 il corpo celeste 99942 Apophis ci spaventava eccome. Ma d’altronde a quel tempo l’orbita non si poteva calcolare pertanto non era possibile escludere un impatto con la Terra nel 2029 o nel 2036. Da quel momento ne è passata di acqua sotto i ponti, tanto che l’arrivo dell’asteroide ora potrebbe addirittura divenire un ausilio.

Asteroide: il test per misurare l’affidabilità dei sistemi di difesa

Nel 2022 l’asteroide ha una nuova funzione, non più quella di distruggerci ma di testare l’affidabilità dei nostri sistemi di difesa. L’esercizio consiste nel rendere inaccessibili tutti i dati a disposizione su Apophis, al fine di simulare un primo avvicinamento alla Terra dell’oggetto. Con conseguente calcolo di rischi e messa in atto di piani di reazione.

“Anche durante una pandemia, quando molti dei partecipanti all’esercizio sono stati costretti a lavorare in remoto, siamo stati in grado di rilevare, tracciare e saperne di più su un potenziale pericolo con grande efficienza. L’esercizio è stato un clamoroso successo”, ha spiegato Michael Kelley. “Vedere la comunità della difesa planetaria riunirsi durante l’ultimo approccio ravvicinato di Apophis è stato impressionante”, ha poi concluso lo scienziato del programma con PDCO, all’interno della divisione di scienze planetarie della NASA.

Ma come hanno calcolato l’orbita di Apophis gli esperti? Per farlo è servito il radar Goldstone in California. Tale strumento ha prodotto immagini dell’asteroide e ne ha misurato la velocità e la distanza, riuscendo così ad arrivare ad una conclusione: escludere una collisione nel 2029 o almeno per i prossimi 100 anni. Ciò non toglie che l’asteroide si avvicinerà alla Terra nel 2029, motivo per cui la NASA darà il via ad una missione per visitarlo e studiarlo.

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