L’intelligenza artificiale potrebbe presto superare, o per lo meno raggiungere, l’intelligenza umana. DeepMind di Google dichiara di essere vicina al raggiungimento di questo obiettivo che potrebbe cambiare per sempre il mondo della tecnologia e le nostre vite.

DeepMind ha presentato un sistema di intelligenza artificiale in grado di completare un’ampia gamma di compiti complessi, dal comporre blocchi da sovrapporre tra loro alla scrittura di poesie. Il nuovo progetto di DeepMind si amplierà sempre più per creare un’IA in grado di scontrarsi con l’intelligenza umana ad armi pari.

“Si tratta di rendere questi modelli artificiali più grandi, più sicuri, efficienti, più veloci nel campionamento. L’obiettivo è ottenere una memoria più intelligente, più flessibile, rilevare dati innovativi, offline e online”. Quanto è lontana, quindi, l’intelligenza artificiale dal superare un test di Turing? Oltre i livelli stabili dal test di Turing, un essere umano non è più in grado di distinguere una macchina da un altro essere umano. Questo l’obiettivo dei ricercatori che si occupano di IA. Parola chiave, però, è cautela.

Google con DeepMind pronta a rendere l’intelligenza artificiale ancor più potente ma con alcune preoccupazioni

I principali ricercatori ritengono che l’avvento dell’Intelligenza Artificiale a livelli mai visti prima potrebbe provocare una catastrofe esistenziale per l’umanità. Il professor Nick Bostrom dell’Università di Oxford ipotizza che un sistema “super intelligente” che superi l’intelligenza biologica potrebbe portare alla sostituzione degli esseri umani in quanto forma di vita dominante sulla Terra. Una delle principali preoccupazioni con l’arrivo di un sistema così avanzato, in grado di auto-migliorarsi e diventare esponenzialmente più intelligente degli esseri umani, è che sarebbe impossibile tornare indietro.

Google, che ha acquisito DeepMind con sede a Londra nel 2014, sta già lavorando a un “grande pulsante rosso“. L’intento è mitigare i rischi associati a un’esplosione di intelligenza artificiale nel mondo. I ricercatori di DeepMind hanno delineato un quadro per impedire all’intelligenza artificiale avanzata di ignorare questi comandi di spegnimento.

“Se un tale agente artificiale opera in tempo reale sotto la supervisione umana, di tanto in tanto potrebbe essere necessario che un essere umano prema il cosiddetto pulsante rosso. Questo servirebbe per impedire all’agente di proseguire in una sequenza dannosa di azioni per l’agente o per l’ambiente”.

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