Fitbit: orologi richiamati dal mercato, possono provocare ustioni

Non basta il settore alimentare, ora dobbiamo temere anche i dispositivi di ultima generazione. Mentre il cibo può essere conduttore di salmonella, ossido di etilene e plastica, in questo caso la tecnologia provoca vere e proprie ustioni. Di chi stiamo parlando? Degli smartwatch Fitbit Ionic, dei quali 1.7 milioni sono stati rimossi dal mercato per rischio surriscaldamento della batteria.

Fitbit: fate attenzione se avete questi modelli

“Dovrebbe bruciare le calorie, non la pelle”, è quanto detto dagli acquirenti colpiti. Mentre Ars Technica manifesta con un’azione legale le foto delle ustioni presumibilmente provocate dal fitness tracker e un testo: “I Fitbit si surriscaldano e possono bruciare la pelle durante l’uso e rappresentano un potenziale pericolo di ustione o di incendio”.

“La sicurezza dei clienti è sempre la massima priorità di Fitbit e, per prudenza, stiamo conducendo un ritiro volontario degli smartwatch Ionic. Abbiamo ricevuto un numero molto limitato di segnalazioni di infortuni – i totali nell’annuncio CPSC rappresentano meno dello 0,01% delle unità vendute – a causa del surriscaldamento della batteria degli smartwatch Fitbit Ionic, con pericolo di ustione. Questi incidenti sono molto rari e questo richiamo volontario non ha alcun impatto su altri smartwatch o tracker”, ha comunicato la compagnia.

La nuova class action ovviamente sta chiedendo il rimborso per l’acquisto di tutti gli smartwatch Fitbit in quanto tutti hanno lo stesso problema, ovvero le batterie difettose che causano il surriscaldamento del dispositivo e ustioni a chi li indossa. Ne sono la dimostrazione due donne che recentemente hanno denunciato ustioni cutanee provocate da Fitbit Versa e Versa 2.

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