Doraemon: trauma per i fan del manga, inquietante statua trovata nei fondali marini

Un capitolo a cui siamo affezionati da quando eravamo bambini si conclude per sempre. Doraemon ha perso una figura fondamentale per la sua esistenza: Fujiko Fujio A, co-creatore del manga, è passato a miglior vita. Ma non solo, sembra che un’inquietante scena dell’anime uscito nel 1993 si sia avverata nel 2022.

Doraemon: scoperta tenebrosa nei fondali marini

Ciò che è avvenuto nei fondali marini del Giappone è raccapricciante. Un sommozzatore giapponese, mentre si trovava a effettuare delle immersioni a Enoura, nella baia di Sagami presso la prefettura di Kanagawa, si è imbattuto in una figura incastrata nella sabbia, e che poi è risultata essere proprio Doraemon. Ciò però ha qualcosa di familiare: come dicevamo riprende la scena del quattordicesimo film che nel 1993 disturbò il giovane pubblico e intitolava “Doraemon: Nobita to buriki no labyrinth (Doraemon – Nobita e il labirinto di latta).”

Nella puntata in questione Doraemon viene catturato da un esercito alieno, venendo trasportato “molto, molto lontano” e finendo con l’essere torturato dagli alieni con intense scosse elettriche fino a “friggerne i circuiti”. Gli alieni così scelgono di far sparire il suo corpo, gettandolo infine nell’oceano. Il tutto si conclude con le immagini sconcertanti di colui che ha segnato la nostra infanzia, inerme sul fondale marino.

L’uomo ha pubblicato le immagini sui social affermando di “non riuscire a togliersi dalla testa questa scena”, sostenendo come essa gli faccia pensare a un Doraemon “eliminato dalla società giapponese”. Al che gli utenti hanno commentato ipotizzando tali teorie:

  • Beh, adesso rimarrà nei miei incubi”;
  • “Se gli nuoti vicino durante la notte, inizierà a perseguitarti”;
  • “È così inquietante il modo in cui i suoi occhi siano scomparsi”;
  • “Doraemon viene dal futuro, quindi penso sia stato sommerso per evitare un paradosso temporale”;
  • “Secondo me tutti questi Doraemon erano un’unico essere, ma con l’utilizzo delle macchine del tempo gli assi temporali si sono sovrapposti, permettendogli un’esistenza simultanea.”.
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