Uno tra i tanti obbiettivi della campagna aerospaziale della nostra epoca è senza alcun dubbio la ricerca e la scoperta di forme di vita su pianeti esterni alla Terra, le quali non devono per forza soddisfare l’immaginario comune che inquadra grandi omoni grigi con occhi giganti, anche un semplice batterio trovato su un altro pianeta è ascrivibile alla denominazione di alieno.

All’interno di questo contesto esplorativo dunque gli occhi della comunità aerospaziale si sono concentrati su un corpo celeste che però non è un pianeta, bensì un satellite, stiamo parlando di Europa, una delle lune di Giove, la cui struttura peculiare ha da sempre attirato l’attenzione degli astronomi che hanno iniziato a studiarla interessati ad un dettaglio molto importanti, la quasi certa presenza di acqua liquida sotto lo strato superficiale.

 

Lo strato esterno un sistema a se stante favorevole alla vita

Lo strato di ghiaccio esterno che avvolge Europa è in realtà un sistema dinamico che cela negli strati profondi un vero e proprio oceano di acqua liquida, le osservazioni radar suggeriscono la probabile presenza di sacche d’acqua favorevoli alla vita, sistema già visto proprio qui sulla Terra, la Groenlandia presenta infatti una struttura pressoché identica.

L’autore dello studio, Dustin Schroeder, professore associato di geofisica presso la Stanford University ha spiegato che vista la vicinanza alla superficie, la vita ha decisamente più chance grazie alla rifornimento di altri elementi necessari che possono arrivare dallo spazio, dai vulcani di Io o comunque da altri sistemi vicini.

Il sistema di Europa non è dunque un blocco di ghiaccio inerte, bensì un sistema dinamico che mostra attività “geo”logiche e idrologiche, infatti la dinamicità del sistema porta ad uno scambio di materiali dal guscio esterno verso quello interno e viceversa, fattore che consente di portare i nutrienti arrivati dai sistemi esterni verso le riserve di acqua.

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