La notizia che il Canone Rai verrà rimosso dalle voci presenti in bolletta sta animando gli utenti, speranzosi di non dover più pagare una delle tasse più odiate dagli italiani.

Un po’ per la qualità del servizio, spesso non in linea con le attese, un po’ per i giochi di potere che talvolta emergono alla ribalta più dei programmi nei palinsesti, il Canone Rai è divenuto col tempo una tassa estremamente invisa al pubblico.

Da qualche giorno però è spuntata la notizia che, per restare allineati ai requisiti del PNRR, l’Italia dovrà eliminare il Canone dalla bolletta.

In questi giorni la Commissione Europea ha infatti parlato della necessità di rimuovere il Canone Rai dalla bolletta dell’energia elettrica. “La decisione di esecuzione del Consiglio sul piano italiano di ripresa e resilienza comprende misure volte a garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità”, si legge nella nota da Bruxelles.

Ma c’è davvero da esultare?

Prima di rispondere, è indispensabile qualche precisazione sull’introduzione del Canone Rai in bolletta.

Canone Rai, perché è diventato parte della bolletta dell’elettricità

L’introduzione in bolletta della luce della tassa sul servizio televisivo pubblico, successivamente ridefinita come “tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo“, risale al 2016, con una riforma voluta dal Governo Renzi. In effetti, questo cambiamento ha portato un notevole miglioramento negli introiti derivanti dal Canone Rai.

Come? L’aggiunta del contributo alla bolletta della luce ha ridotto il tasso di evasione per quest’imposta dal 27% al 3% e ha permesso l’aumento della platea di abbonati a 22 milioni, rispetto ai 15 milioni del passato. Così facendo, è stato anche possibile abbassare il costo complessivo del Canone, che è stato così ridotto di ben 23 euro all’anno – da 113 euro agli attuali 90 euro – e dilazionato in 10 rate da soli 9 euro al mese.

Cosa è cambiato adesso?

L’intervento della Commissione Europea

La Commissione Europea è però intervenuta sulla questione, per ragioni legate alla trasparenza e al rispetto della concorrenza: il Canone in bolletta elettrica rappresenterebbe infatti un “onere improprio”, che porta con sé l’inconveniente di far apparire le bollette più care di quanto non siano.

Per questo motivo, il Parlamento italiano ha approvato con il decreto energia di mercoledì 13 aprile lo scorporo del canone dalla bolletta. Cosa che, va detto, era già stata prevista nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per ottenere i fondi europei del Recovery Plan for Europe.

Canone Rai, non c’è certezza che venga rimosso dalla bolletta entro il 2023

La scelta di rimuovere il Canone Rai dalla bolletta al momento non è ancora definitiva. L’ordine del giorno approvato dal Parlamento italiano parla infatti di un impegno non vincolante per il Governo. Vi è dunque una ragionevole probabilità che ciò accada entro il 2023, ma non vi è alcuna certezza che ciò avvenga nei tempi descritti da questo provvedimento.

Pertanto sarebbe conveniente non lasciarsi andare a facili entusiasmi. In primis, bisognerà attendere l’arrivo di misure per l’attuazione effettiva di questa norma. In secondo luogo, rimuovere la voce dal Canone rischia di far tornare alti i livelli di evasione della tassa e aumentarne l’importo come in passato.

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