Hubble colpisce ancora e gli astronomi scovano la stella più lontana mai osservata prima a una distanza di ben 28 miliardi di anni luce.

Hubble ci regala una sorpresa inaspettata, ecco la stella più lontana mai osservata

Una scoperta eclatante frutto di una coincidenza astronomica ha permesso di scovare una delle stelle più antiche dell’universo, nata poco dopo il Big Bang.

Attualmente si trova a 28 miliardi di anni luce di distanza e ha un’età di 12 miliardi di anni.

Quando Earendel, questo il nome assegnato alla nuova stella, ha emesso le sue prime  luci, l’universo aveva appena un miliardo di anni, circa il 6% della sua età attuale.

Ha iniziato il suo viaggio verso i confini del cosmo quando si trovava ad appena 4 miliardi di anni luce dalla via lattea.

Il fatto che ora si trovi a 28 miliardi di anni luce di distanza è dovuto non a un paradosso ma alla combinazione di due fattori: tempo più espansione dell’universo.

Il nostro universo come già ben noto è in espansione e con il suo allargamento trascina con sé stelle e galassie distanziandole nel tempo. Questo mix di fattori ha fatto sì che Earendel in 12 miliardi di anni si sia allontanata di ben 24 miliardi di anni luce da noi.

L’osservazione di una stella così lontana è stata possibile grazie al metodo del microlensing gravitazionale.

James Webb entrerà in azione per fornire maggiori dettagli

Cercando di esprimere il concetto in semplici parole, possiamo affermare che quando un oggetto massiccio come una stella si trova perfettamente allineato tra noi e il secondo oggetto che vogliamo osservare, la sua grande forza di gravità amplifica la luce, quindi la sua immagine, come fosse una lente di ingrandimento naturale.

Gli astronomi del Cosmic Dawn Center del Niels Bohr Institute e del DTU Space hanno quindi sfruttato questo metodo frutto di una coincidenza astronomica scoprendo la stella più lontana mai osservata.

In assenza di queste particolari condizioni, a una distanza simile, sarebbe stato impossibile anche solo distinguere un ammasso di galassie.

Possiamo ben dire che questa volta la fortuna è stata dalla nostra parte.

L’allineamento rimarrà ancora per diversi anni e gli scienziati hanno già affermato che punteranno il nuovo e potente telescopio James Webb per studiare la nuova stella in dettaglio.

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