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È ormai da diversi anni che i vari produttori del settore tech hanno deciso di adottare sui propri dispositivi i sensori biometrici per lo sblocco tramite riconoscimento delle impronte digitali. Dapprima sono stati utilizzati quelli fisici integrati ad esempio nel tasto di accensione e spegnimento, mentre successivamente la tecnologia si è evoluta ed è stato possibile integrarli al di sotto dei display. Poi, le azienda hanno introdotto lo sblocco tramite il riconoscimento del viso utilizzando i sensori delle fotocamere anteriori. Tuttavia, sembra che all’orizzonte ci sia un nuovo parametro che permetterà di sbloccare i vari device, ovvero il battito cardiaco.

 

Secondo un recente studio il battito cardiaco potrebbe sostituire i sensori biometrici per le impronte digitali

Un’equipe di ricercatori spagnoli e iraniani dell’Universitad Carlos III de Madrid e della Shahid Rajae Teacher Training University ha condotto uno studio piuttosto interessante e che potrebbe rivoluzionare il settore tech e non solo.

In particolare, secondo questo studio, dal battito cardiaco e soprattutto dal tracciato dell’ECG, ovvero l’elettrocardiogramma, sarà possibile ottenere un parametro giusto da adottare per identificare i singoli individui. Questo metodo potrebbe avere dei risvolti utili anche nel settore tech e mobile, andando ad affiancare proprio i sensori biometrici per il riconoscimento delle impronte digitali.

Un modo per essere implementato sugli smartphone potrebbe essere quello di utilizzare anche gli smartwatch o i wearable in generale. Come riportato nello studio dei ricercatori, infatti, “Oggi ci sono già smartband e smartwatch che eseguono registrazioni ECG, quindi sarebbe sufficiente installare su di essi un’applicazione che utilizzi il nostro algoritmo di identificazione.”

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