Esplosione Solare: SOS tempeste geomagnetiche G1, il mondo subirà un blackout

È accaduto il 25 Marzo alle 06:26 ora italiana. La macchia solare AR2974 ha generato una potente esplosione, producendo un brillamento classe M1. L’esplosione ha a sua volta provocato un’onda d’urto determinando una “increspatura” nell’atmosfera del Sole, anche conosciuto come “tsunami solare“.

Tempesta solare: a cosa andremo incontro?

I nuovi dati giunti dalla sonda Solar and Heliospheric Observatory hanno confermato la teoria: l’esplosione ha lanciato un’espulsione di massa coronale (CME) verso la Terra.
Secondo i previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration assisteremo quindi a delle tempeste geomagnetiche classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque capaci di disturbare le comunicazioni radio) all’arrivo della nube di particelle cariche.

Facciamo un po’ di chiarezza. Cosa sono i brillamenti solari? Trattasi di violente esplosioni del Sistema solare visibili anche su molte altre stelle. In altre parole, sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nelle bande dei raggi X. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, composta da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, quest’ultimo arriva a temperature superiori ai 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.

Cos’è una tempesta geomagnetica?

Altra storia invece è la tempesta geomagnetica. Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle che viaggiano anche in direzione della Terra. Tale corrente viene bloccata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Al momento dello “scontro” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni.

Articolo precedenteNASA: non siamo soli nell’Universo, l’agenzia scopre 5mila pianeti extrasolari
Articolo successivoQuesta monete da due euro possono valere 20 volte di più: ecco come riconoscerle