Bosch: Ucraina accusa produzione in Russia, sospesa l'attività

Bosch, la famosa azienda multinazionale tedesca, nonché produttrice mondiale di componenti per autovetture collegata a tutte le aziende automobilistiche esistenti al mondo, sospende la sua attività in Russia. La ragione ormai è risaputa: una denuncia dall’Ucraina. Più nel dettaglio, quest’ultima ha dichiarato che il Paese russo si è servito dei componenti Bosch per i veicoli della fanteria che ha invaso l’Ucraina.

Bosch: i provvedimenti contro la Russia

Pertanto Bosch ha annunciato decisioni drastiche per i suoi stabilimenti in Russia, in risposta alla guerra in Ucraina. A confermarlo vi è il quartier generale di Stoccarda il quale ha esplicitamente dato l’ok per il blocco della produzione nonché l’interruzione al commercio di pezzi di ricambio.

Stando a quanto detto dalla Bbc, la notizia è giunta dopo le affermazioni dell’Ucraina sull’individuazione della fornitura da parte di Bosch di componenti fondamentali per i veicoli della fanteria russa. Il ministro degli esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ha ufficializzato ai media tedeschi di come Bosch rifornisca l’esercito russo “da anni”. Accuse “prese molto sul serio” ha ribattuto la multinazionale tedesca, che ha già dato il via ad un’indagine.

In concreto, Bosch ha spiegato che non sta più consegnando parti di camion ai clienti russi. All’inizio della settimana, la multinazionale tedesca aveva respinto le accuse del ministro Kuleba, anche se provenivano dalle linee di produzione dell’azienda.

“Aderiremo naturalmente a tutte le attuali e future disposizioni giudiziarie e legali – e queste includono le sanzioni, ha detto Bosch. Ricordiamo che quest’ultima, oltre ai componenti per il settore automobilistico, produce anche elettrodomestici, utensili elettrici e sistemi tecnici industriali e di costruzione.

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