hacker russia

Il gruppo di hackers noto come Anonymous e’ partito all’attacco nel conflitto Ucraina-Russia dichiarando di essere in guerra informatica contro il presidente Vladimir Putin e il governo russo.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, un post su Twitter da un account chiamato “Anonymous“, con 7,4 milioni di follower e quasi 190.000 Tweet, ha chiamato gli hacker di tutto il mondo a prendere di mira la Russia.

Nei giorni successivi, i post dell’account rivendicavano la responsabilità della disattivazione di siti web appartenenti al gigante petrolifero russo Gazprom, all’agenzia di stampa russa controllata dallo stato RT e a numerose agenzie governative russe e bielorusse, incluso il sito ufficiale del Cremlino.

La Russia potrebbe usare bombe e uccidere persone innocenti, mentre Anonymous cerca di mettere offline i siti web del governo russo.

I post successivi si sono presi il merito di aver interrotto i fornitori di servizi Internet russi, aver fatto trapelare documenti ed e-mail dal produttore di armi bielorusso Tetraedr e aver interrotto una fornitura di gas fornita dal servizio di telecomunicazioni russo Tvingo Telecom.

Il titolare dell’account ha riassunto le intenzioni del gruppo in un post su Twitter la scorsa settimana, in cui si affermava: “Anonymous ha in corso operazioni per mantenere offline il sito web del governo .ru e per inviare informazioni al popolo russo in modo che possa essere libero dalla macchina della censura statale di Putin. Abbiamo anche operazioni in corso per mantenere il popolo ucraino online nel miglior modo possibile“.

Non e’ stato dichiarato dall’account ufficiale

Nonostante l’ampio seguito dell’account, la persona o le persone dietro l’account Twitter di “Anonymous” ha negato che si tratti dell’account ufficiale del gruppo, affermando in un post: “Siamo un movimento di resistenza decentralizzato. Non esiste un account #Anonymous ufficiale.”

È uno dei tanti account Twitter che pretendono di agire sotto l’ombrello più ampio degli account di social media affiliati ad Anonymous, anche se sembra essere uno dei più grandi.

Sostenere le affermazioni del gruppo è difficile, se non impossibile, poiché l’anonimato è un principio chiave del collettivo.

Una revisione di un sito web che controlla le interruzioni del server ha confermato che molti dei siti che il gruppo ha affermato di aver eliminato sono attualmente (o sono stati recentemente) disabilitati.

Un articolo su RT pubblicato il 28 febbraio ha confermato che il suo sito web, così come quello del Cremlino, era stato effettivamente chiuso da Anonymous venerdì scorso. L’articolo affermava anche che lunedì il gruppo aveva preso di mira altri media russi e bielorussi, sostituendo le loro pagine principali con il messaggio “Ferma la guerra“.

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