Protagonista del Festival di Sanremo è Suzuki, partner e auto ufficiale per il nono anno consecutivo della manifestazione canora più importante d’Italia.

Il Festival è stata la cornice ideale per casa Suzuki e la sua gamma 100% ibrida, capitanata dalla nuova S-Cross Hybrid. Questo nuovo modello alza l’asticella della categoria dei Suv, diventando il punto di riferimento del segmento. Scopriamola insieme.

Nuova Suzuki S-Cross Hybrid

Per rimanere competitivi, i tecnici Suzuki hanno dovuto aggiornare notevolmente uno dei cavalli di battaglia per il mercato italiano ed europeo. Il lavoro con l’ADAS era già iniziato all’interno della gamma e la strategia di offrire molte serie è sempre stata lodevole, ma solo con questo modello, S-CROSS HYBRID raggiunge la maturità. Propone la guida semi-autonoma di livello 2. Cambia anche il design e la tecnologia degli interni, senza dimenticare un optional ormai sdoganato: il tetto panoramico in vetro che su S-Cross è apribile.

Il bagagliaio offre uno spazio di carico di 430 litri che può aumentare abbattendo lo schienale sdoppiato posteriore. Comoda la posizione di bloccaggio che permette di fermare la piattaforma ad angolo per accedere al pozzetto inferiore, anch’esso coperto.

Dai tasti si capisce che il Livello 2 della semi guida autonoma è arrivato nella suite ADAS. “Nontiabbaglio” gestisce automaticamente gli abbaglianti, “Spaulders” controlla gli angoli ciechi, “Vaipure” controlla cosa succede in retromarcia in uscita da un parcheggio e “Partifacile” assiste durante la ripartenza in salita. Immancabile poi la “Frenata Attendo”, la frenata d’emergenza automatica gestita da radar e videocamera che riconosce veicoli o pedoni.

Il cruise control adattivo è dotato di Stop&Start, quindi si riparte automaticamente in coda grazie al cambio automatico a sei rapporti. Le quattro camere si uniscono per una visuale a volo d’uccello e sono pratiche, anche se non ai vertici del mercato per risoluzione. Manca il sistema che tiene l’auto al centro della carreggiata: peccato, ma a fronte di tutto il resto della serie è così.

Addio al diesel, risalente a diversi anni fa, Suzuki prosegue con una strategia che guarda sempre di più alla concretezza che il futuro è ormai certo. Quindi si propone in una gamma totalmente ibrida, ma l’ibrido lo è da intendersi come Mild Hybrid a 48V per la maggior parte dei modelli se escludiamo il primo plug-in o il full hybrid Swace.

La differenza tra full hybrid e mild hybrid è importante e riguarda la potenza e la capacità dei motori elettrici e della batteria oltre alla tensione del sistema. Con il micro-ibrido l’auto lavora a 48V per alimentare il motore elettrico da 10 kW di picco (8 kW di potenza continua, questa è la differenza) questo si occupa sia di erogare coppia sostenendo la benzina, sia di recuperare energia fungendo da generatore.

Ha un motore a benzina turbo da 1,4 litri (che Suzuki chiama “Boosterjet”) con picchi di 128 CV / 173 CV che guidano la parte anteriore o tutte e quattro le ruote, a seconda della modalità

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