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All’inizio di quest’anno, WhatsApp ha aggiornato la sua politica e ha costretto gli utenti ad accettare le modifiche se volevano continuare a utilizzare l’app. Questa mossa ha causato pesanti contraccolpi per vari motivi di privacy e sicurezza e ha spinto gli utenti a riconsiderare l’utilizzo dell’app per la comunicazione personale.

“La politica sulla privacy di WhatsApp è terribile per la privacy degli utenti”, afferma Ashley Simmons, fondatrice di evitathehack!, un sito Web che promuove la privacy online e la consapevolezza della sicurezza. “Richiede la condivisione dei dati con Facebook, non offre la crittografia per i backup delle chat e “estrae” i metadati dei tuoi messaggi.”

Ad esempio, un post sul blog di WhatsApp pubblicato nel 2016 recita: “E collegando il tuo numero di telefono ai sistemi di Facebook, Facebook può offrire migliori suggerimenti di amicizia e mostrarti annunci più pertinenti se hai un account con loro”.

Dopo che preoccupazioni come questa hanno attirato l’attenzione del pubblico, WhatsApp si è fatta avanti con vari chiarimenti, ma a quel punto molti utenti avevano già iniziato a cercare alternative come Telegram e Signal.

Whatsapp continua ad essere il piu’ usato

Oggi WhatsApp ha ancora più di 2 miliardi di utenti attivi, ma sono ancora in corso discussioni online sul dumping dell’app per un altro servizio di messaggistica potenzialmente più sicuro.

Gli utenti dovrebbero davvero considerare di lasciare l’app? Esistono alternative adeguate? Abbiamo chiesto a esperti di tecnologia, social media e privacy.

Simmons crede che WhatsApp sia tornato alla ribalta nel 2014 quando Facebook decise di acquisirlo. “Facebook (Meta) potrebbe non leggere costantemente il contenuto dei tuoi messaggi, ma conosce altre informazioni sensibili (metadati) come chi sei, con chi parli, con quali dispositivi tu e i tuoi dispositivi comunicate, l’ora in cui ha inviato il messaggio e da dove l’hai inviato“, afferma Simmons.

D’altra parte, esperti come Jackie Leavitt, caporedattore di Cloudwards, una pubblicazione online sulla tecnologia basata su cloud, ritengono che scaricare l’app possa essere difficile in quanto è gratuita e quasi tutti nel mondo la usano. Ad esempio, app come Telegram e Signal hanno ancora una base di utenti più piccola.

Viber, Telegram, Wire, Discord e Skype sono altre opzioni che gli utenti stanno prendendo in considerazione.

Con tutti questi fattori che lavorano insieme, le persone hanno capito che non è una buona idea mettere tutte le uova nello stesso paniere, dice Ting. E ora le persone sanno che esistono alternative.

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