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Il 2021 si conclude con i vaccini ancora all’ordine del giorno. La campagna per le terze dosi è ufficialmente partita in Italia e riguarderà milioni di cittadini. Gli italiani potranno ricevere la cosiddetta dose “booster” dei farmaci anti Covid ad almeno cinque mesi di distanza dal primo ciclo di protezione. Le terze dosi saranno inoculate solo con farmaci ad mRNA, quindi Pfizer e Moderna. Nessuno spazio, almeno per ora, per AstraZeneca. 

 

AstraZeneca, il futuro del vaccino nel 2022

L’Italia, così come altri paesi europei, ha deciso di non proseguire le operazioni di vaccinazione con AstraZeneca. Più che gli effetti collaterali, a pesare su questa decisione è lo scetticismo popolare dei cittadini nei confronti del farmaco di provenienza inglese. Le dosi rimanenti del farmaco a vettore virale saranno smaltite. L’Italia non ha programmato, inoltre, ulteriori acquisti di lotti per AstraZeneca.

Per lo smaltimento delle dosi, sarà determinante la partecipazione del’Italia al programma CoVax. I lotti e le dosi attualmente in magazzino verranno presto condivise con le nazioni a basso reddito ed in via di sviluppo.

La campagna per le terze dosi, anche per i cittadini che hanno ricevuto prima dose o doppia dose con AstraZeneca proseguirà con i farmaci a mRNA, Pfizer o Moderna. Le rilevazioni scientifiche continuano ad annoverare ottimi risultati in termini di efficacia per la vaccinazione eterologa, ossia il mix tra farmaci a vettore virale e prodotti con la tecnologia ad mRNA.

Non cambia nemmeno lo scenario per il Green Pass. I cittadini che hanno ricevuto doppia dose con AstraZeneca potranno beneficiare della certificazione verde sino a naturale scadenza.

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