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La variante Omicron continua ad intimorire la comunità scientifica. Anche se non sono ancora chiari i dati ufficiali relativi alle forme di contagio ed ai sintomi, la modalità di diffusione di questa variante del virus è molto più alta rispetto al passato. Forme di Omicron sono già state isolate in Europa ed USA, dopo il primo ceppo del Sudafrica. I vaccini avranno ancora un ruolo chiave e Pfizer in tal senso sarà ancora in prima linea.

 

Pfizer e la variante Omicron, le possibili modifiche al vaccino

La comunità scientifica non ha informazioni sufficienti per stabilire se l’attuale versione del farmaco Pfizer possa proteggere dal contagio della variante Omicron. Anche se gli esperti di BioNtech, società che collabora proprio con Pfizer, si dicono fiduciosi a riguardo, sarà necessaria un’attenta osservazione nelle prossime settimane.

Intanto, in casa Pfizer sono partiti i lavori per le modifica all’attuale forma del vaccino, in vista di un “aggiornamento” proprio su Omicron. La nuova versione del vaccino dovrebbe essere disponibile già da Marzo 2022. 

In Italia, nel mentre, si procede a spron battuto con la campagna per le terze dosi. Dopo le categorie fragili in autunno, a partire da Dicembre, la chiamata per la dose bosster riguardarà tutti gli over 18. Le indicazioni del Ministero indicano la necessità di una terza dose, a partire dai cinque mesi di distanza dalla ricezione della seconda.

La campagna per le terze dosi sarà condotta esclusivamente con i farmaci ad mRNA (Pfizer e Moderna). Restano quindi esclusi AstraZeneca e Johnson&Johnson, i farmaci a vettore virale.

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