La nostra epoca si trova ad attraversare un importantissimo quanto delicato periodo di transizione che vedrà lo shift da un’industria fossile ad una sostenibile, passaggio frutto di una tarda presa di coscienza che il nostro pianeta non può più sopportare le emissioni che abbiamo sostenuto per anni, i danni al clima sono infatti evidenti e quasi irreversibili.

Tutto ciò passa anche dalla mobilità, la quale nel tempo passerà da un’alimentazione fossile ad una sostenibile, elettrica o basato su carburanti sintetici ricavati perciò non dal petrolio come avviene tuttora.

I carburanti sintetici sono finiti però sotto la lente di ingrandimento, o forse l’occhio del ciclone, di Transport & Environment, la quale ha fortemente messo in dubbio la loro effettiva natura ecologica, mettendo in mostra dei dati che dimostrano il loro pessimo impatto ambientale.

 

I dati di Transport & Environment

I carburanti sintetici, definiti come eco-fuel, vengono prodotti sfruttando resti di materiali biologico o addirittura mediante cattura di CO2 atmosferica, e dovrebbero quindi offrire un bilancio di emissioni carboniche pari a zero.

Il laboratorio incaricato da T&E si è procurato all’incirca 100L di carburante puramente sintetico, ha così deciso di misurarne le emissioni basandosi su un uso omologativo e su un uso decisamente più vicino al reale, puntando un occhio di riguardo alle emissioni di ossidi di azoto, decisamente nocivi per la salute animale e umana.

Stando ai dati risultanti, un’auto alimentata completamente da eco-fuel, emetterebbe circa fino a 22-23 mg/km di NOx, contro i 24 mg/km di una vettura a benzina, valore che scende a 21-22 se si passa ad un uso normale, comunque valori sostanzialmente sovrapponibili a quelli delle auto alimentate costantemente con carburanti normali, che dunque dimostrerebbero l’inefficacia di queste e-fuel.

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