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La pandemia da Covid 19 sta logorando molte persone, siano esse sanitari oppure soggetti affetti dalla malattia. I vaccini aiutano, questo é certo. Ma non tutti sono convinti circa la loro somministrazione o efficacia.

La situazione é ancora più complessa ad oggi a causa dell’arrivo della variante Omicron in Italia, molto più contagiosa rispetto alla Delta e capace dunque di saturare più velocemente i posti letto negli ospedali. Sebbene alcuni come Bassetti siano convinti che il Covid é alle battute finali, il problema delle Terapie Intensive rimane.

Ed é qui che subentrano gli anticorpi monoclonali.

Alcuni funzionari della sanità pubblica hanno affermato che il trattamento con questa tipologia di anticorpi sta diventando fondamentale per limitare i ricoveri. Il Piemonte é il primo a muoversi su questa linea, proponendo la somministrazione degli anticorpi monoclonali al momento dell’accesso al Pronto Soccorso, su tutti i malati Covid 19. E qualora ve ne fosse la necessità, a domicilio su richiesta del medico curante.

Ed é proprio il primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia a invocare il loro utilizzo, lamentandosi anche del fatto che i frigoriferi degli ospedali sono pieni zeppi di monoclonali che potrebbero essere utilizzati. E se quei monoclonali fossero stati impiegati per tempo, ci saremmo risparmiati ben quindicimila ospedalizzazioni e altrettante morti.

Sicuri, facili da somministrare. Ecco come vengono descritti i monoclonali contro il Covid 19, che possono anche essere usato anche su chi é vaccinato ma ha contratto il virus.

 

Covid 19, monoclonali: in un’ora possiamo battere la malattia

Ad intervenire a gamba tesa contro il Governo é anche Evelina Tacconelli, Azienda Ospedaliera dell’Università di Verona, la quale afferma che in Veneto vengono già usati per i pazienti fragili; a 72 ore dal trattamento, la malattia é già in fase di regressione. E dopo un’ora già si riduce il rischio di ricovero dell’80%.

Il trattamento é somministrato via endovena, dura circa 30 minuti; il paziente viene monitorato per circa un’ora.

Auspichiamo dunque che il Governo prenda seriamente in considerazione l’uso massiccio degli anticorpi monoclonali, già massicciamente utilizzati in Canada e negli States.

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