Un provvedimento chiesto a gran voce dalle Regioni introdurrebbe il cosiddetto Green Pass rafforzato, una certificazione rilasciata ai soli vaccinati (e non più anche per chi effettua tamponi) per l’accesso ai luoghi pubblici e alle manifestazioni.

Il motivo? Non si vorrebbe far pesare l’onere di ulteriori restrizioni, ora che l’Europa è nel pieno della quarta ondata di Covid, a chi fino ad ora si è dimostrato favorevole a limitare gli effetti più negativi del SARS-CoV-2 sulla comunità tramite la vaccinazione.

Non si tratta di una proposta tanto assurda, per chi pensa il contrario, vista la sua adozione da parte di altri Paesi che orbitano nella sfera europea. Si vedano in tal senso i provvedimenti presi in Austria e Germania, che hanno implementato il cosiddetto sistema di Green Pass 2G, destinato come suggerisce il nome a geimpft (vaccinati) e genesen (guariti) e non più anche a chi presenti tampone negativo.

Cosa avverrà in Italia?

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Per quanto si parli attualmente dell’intenzione, da parte delle Regioni, di spingere su un simile provvedimento, ancora nulla è certo.

I governatori stanno portando quest’idea all’attenzione del Governo durante la Conferenza Stato-regioni indetta dalla ministra Mariastella Gelmini. Fino al suo termine ci sarà estrema cautela a diffondere informazioni che potrebbero non trovare riscontro, poi, in un’attuazione pratica.

Il modello Green Pass 2G, che limiterebbe di fatto il raggio d’azione dei cittadini non vaccinati, è in fase di valutazione anche in altri Paesi europei, che potrebbero adottarlo nelle settimane a venire.

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