Tempesta Solare: i problemi iniziano ora, quando si verificherà in Italia e cosa accadrà?

Se pensate che stiamo per darvi buone notizie, vi sbagliate di grosso. Ricordate quando, mesi fa, vi parlavamo di una tempesta solare imminente? Ebbene, la situazione non si è placata affatto, anzi, il rischio è sempre più elevato. Ma vi diremo di più, perché tra pochissimo avremo a che fare con problemi di vario tipo.

Tempesta Solare: cosa è successo negli ultimi giorni?

Come abbiamo già detto, circa la tempesta solare se ne parlava già in passato. Gli esperti spiegavano appunto: «Dal Sole, oltre alla luce, proviene un flusso di particelle elementari che formano il cosiddetto vento solare».

Questo è quanto detto da Luigi Smaldone, astrofisico all’Università di Napoli, il quale presagiva anche l’interruzione dello scorrimento dell’acqua nei condomini: “Tutto questo succederebbe perché nelle linee di distribuzione dell’energia si creerebbero violente correnti indotte. I trasformatori che convertono l’alta tensione nella normale tensione delle case si fonderebbero. E addio corrente”. Il tutto moltiplicato per ben 10 anni di inattività generale.

Attualmente parlando, il 28 ottobre un’onda di plasma ha fatto vibrare l’intera superficie solare (Emissione di Massa Coronale), che si è diretta verso la Terra a più di 1.260 km/s. La CME ha poi colpito il campo magnetico terrestre il 31 ottobre alle 11:00 (ora italiana), ma fortunatamente l’impatto è stato debole.

Dario Del Moro, ricercatore del gruppo di Fisica Solare e Spaziale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha dichiarato: “L’espulsione di massa coronale lanciata il 2 novembre 2021 dal Sole sembra a prima vista un evento relativamente normale per l’attività della nostra stella”. Ed ha aggiunto:

Questa espulsione di massa coronale verosimilmente colpirà la Terra ed interagirà con il suo campo magnetico e la sua atmosfera esterna. Ciò provocherà possibili effetti tipici dello Space Weather, come problemi nel segnale GPS, nelle comunicazioni radio e flussi di particelle nelle zone ad alte latitudini, tipicamente associate alle aurore boreali e australi. Queste ultime potranno essere visibili alcune ore dopo l’impatto, probabilmente a partire dal pomeriggio del 4 novembre”.

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