A quanto pare il mondo dei consumatori può cantare vittoria, per davvero, infatti TIM a seguito della sentenza dettata da Tribunale di Milano per un contenzioso avviato dall’Associazione Consumatori, dovrà rimborsare tutti i propri clienti che hanno dovuto pagare i servizi con una cadenza di 28 giorni, ovvero basata sul mese lunare anziché quello solare, è la seconda volta che succede, la prima riguardò Windtre.

Come se non bastasse, il Tribunale ha inibito a TIM la possibilità di adoperare, nei contratti di telefonia fissa o qualsivoglia servizio, clausole che prevedono rinnovi e pagamenti su base temporale di 28 giorni/8 settimane, confermando così il provvedimento cautelare pronunciato nel giugno 2018.

 

Una vittoria su tutta la linea

Come se non bastasse, la sentenza ha decretato che TIM dovrà avvisare tutti i propri consumatori della possibilità di richiedere un rimborso, l’azienda di telefonia dovrà pubblicare un avviso sia sul proprio sito sia su alcuni dei grandi quotidiani nazionali, aggiungendo un’informativa dettagliata in fattura ed inviando una lettera ai propri ex clienti, come se non bastasse, dovrà accogliere entro 30 giorni tutte le richieste di rimborso dei corrispettivi di telefonia versati per clausole illegittime.

Paolo Fiorio e Corrado Pinna, legali del Movimento Consumatori, hanno sottolineato come questa sentenza sancisca una volta per tutte la scorrettezza della fatturazione basata sul mese lunare anziché solare, un’ennesima conferma che la strada intrapresa da AGCOM prima e dal MC dopo è quella giusta, la sentenza è stata anche pubblicata sul sito ufficiale del Movimento Consumatori, per leggerla basta recarsi presso la pagina ufficiale movimentoconsumatori.it.

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