Negli scorsi mesi Amazon ha usato il pugno di ferro per buttare fuori dal suo store alcuni brand piuttosto rinomati accusati di false recensioni. La nuova politica di tolleranza zero ha investito aziende di primo livello come Choetech e anche RavPower.

Come conseguenza queste a tante altre compagnie non possono più vendere i propri prodotti su Amazon ma, secondo le ultime informazioni pubblicate in rete, alcune di esse stanno facendo causa al colosso statunitense in quanto starebbe trattenendo i loro guadagni. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Amazon: le compagnie bannate vogliono i propri guadagni

La citazione in giudizio mira al “recupero dei fondi che vengono trattenuti illegalmente e impropriamente da Amazon.” Recoo Direct, una tra le aziende bannate da Amazon, afferma di essere in debito di 236 mila dollari provenienti dalla vendita di webcam. Nella denuncia che vede l’assenza di nomi importanti come Aukey e Mpow, le compagnie chiedono di “fermare qualsiasi ulteriore appropriazione indebita e uso improprio di fondi che sono legalmente e giustamente dovuti a migliaia di venditori e commercianti Amazon“.

La compagnia di Jeff Bezos, nel mentre, non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito anche se è lecito attendersi qualche novità già dalle prossime ore. Vi ricordo che il colosso ha recentemente lanciato il nuovo Echo Show 15, il nuovo dispositivo della famiglia Echo Show pensato per aiutare l’organizzazione della vita quotidiana delle famiglie. La possibilità di personalizzare la home page con le informazioni più utili per le proprie necessità è uno dei punti di forza di questo Echo Show 15.

Amazon Echo Show 15 è dotato del processore di nuova generazione Amazon AZ2 Neural Edge, accompagnato da un motore di inferenza di apprendimento automatico, con architettura quad core scalabile. L’architettura del processore è stata sviluppata su misura da Amazon per consentire il funzionamento degli algoritmi di computer vision, senza dunque che sia necessario passare per il cloud. In questo modo l’elaborazione delle immagini avverrà direttamente sul dispositivo, per garantire la privacy e la riservatezza degli utenti.

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