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Continuano le truffe sul Green Pass. Quella che ancora non è finita riguarda i certificati fake in vendita sui canali Telegram. Attenzione perché sono ancora in corso le maxi indagini a opera della Polizia Postale e Polizia di Stato. Ecco tutti gli elementi necessari per riconoscere queste truffe e non lasciarsi convincere dal percorrere una strada illegale così da ottenere un Green Pass tarocco. In gioco c’è la vostra salute e quella degli altri.

 

Green Pass: continuano le vendite fake su Telegram

Nonostante la Polizia di Stato abbia avviato perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram che vendevano Green Pass tarocchi, le vendite fake su Telegram continuano.

In pratica, come dichiarato anche dalle forze dell’ordine, questi inviano “messaggi promettendo invio di certificati vaccinali con cui ottenere il Green Pass“. Non solo si tratta di una pratica scorretta e illegale, ma anche pericolosa per la salute di tutti visto che, in questo caso, chi lo richiede non è vaccinato.

Ricordiamo che sono 3 le uniche condizioni per ottenere legalmente il Green Pass: essere stati vaccinati con la seconda dose, avere un certificato di guarigione dal Covid-19 o eseguire un test riconosciuto e non essere positivo al Coronavirus.

 

Come riconoscere le truffe su Telegram

Riconoscere che non si tratta del vero Green Pass, ma di una truffa è molto facile. Tutto ciò che non proviene dai canali ufficiali menzionati sul sito internet www.dgc.gov.it è illegale. Comunque, ecco un messaggio tipo inviato da questi truffatori:

Ciao, ti spiego brevemente come funziona: attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì il Green Pass“.

Chi abbocca all’amo viene truffato due volte. La prima quando invia ai criminali la somma di denaro pattuita e che andrà persa. Infatti la vittima non riceverà mai il documento richiesto. La seconda invece fornendo agli hacker i propri dati personali, senza i quali il povero illuso pensa non sia possibile ricevere il certificato. Questo permette poi ai truffatori di ricattare l’utente per ricevere altro denaro se non vuole che le prove finiscano in mano alle Forze dell’Ordine.

La situazione è così grave che anche Adiconsum ha attenzionato tutti sulle truffe Green Pass Telegram e WhatsApp.

FONTEPunto Informatico
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