Green Bank: il paese sconnesso, ecco perché qui non si può usare lo smartphone

Cosa ci fa un articolo che non ha nulla a che fare con la tecnologia, su un sito di ultima generazione come Tecnoandroid? La risposta è: niente. O forse tutto. Vi spieghiamo meglio. Green Bank è un paesino abitato da meno di duecento persone, ed è completamente lontano da reti Wi-Fi, smartphone, forni a microonde, televisioni e radio. Tutto l’opposto della nostra piattaforma, insomma.

La ragione a questa modalità di vita risiede nel fatto che nei boschi della West Virginia (nella contea di Pocahontas, Stati Uniti) si cela il più grande radiotelescopio orientabile del mondo, un apparecchio mastodontico e sofisticatissimo, che ha lo scopo di misurare le onde energetiche. Pertanto, per funzionare ed evitare le pericolose interferenze, il macchinario ha bisogno del silenzio elettromagnetico.

Green Bank: un telescopio dall’altezza impressionante

“Si tratta di una zona di silenzio radio, stabilita dal governo degli Stati Uniti e dallo stato della West Virginia per proteggere la ricerca scientifica dalle interferenze”, ci spiega Jill Malusky che cura le comunicazioni del Green Bank Observatory, il polo scientifico all’interno del quale si trova il telescopio. Malusky, però, sottolinea: “Le restrizioni sulle trasmissioni radio (compreso il Wi-Fi) non impediscono l’accesso a internet. Sia la struttura scientifica che i residenti locali usano internet”.

“Il nostro è il primo osservatorio di radioastronomia negli Stati Uniti, costruito in una regione remota e montuosa, circondata da migliaia di acri di parco nazionale – racconta Jill Malusky – Il telescopio è più alto della Piramide di Giza ed è capace di ospitare due campi da calcio sulla superficie della parabola. È in grado di osservare l’85% della volta celeste. Il Green Bank Telescope è versatile, può utilizzare una molteplicità di ricevitori che gli permettono di raccogliere molti tipi diversi di dati”.

L’esperta prosegue: “L’universo contiene molti elementi che non siamo in grado di “vedere” con i nostri occhi o con l’astronomia ottica – continua l’esperta – La radioastronomia osserva le lunghezze d’onda elettromagnetiche che sono emesse da oggetti e fenomeni nell’Universo. Gli scienziati possono osservarle a tutte le ore del giorno, a differenza dell’astronomia ottica, che richiede il buio. La radioastronomia permette agli scienziati di condurre ricerche su una vasta gamma di oggetti, dalla formazione delle stelle ai buchi neri, alle pulsar, alle onde gravitazionali, all’astrochimica e molto altro”.

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