airbnb

Lo ripeteremo all’infinito: su Internet le truffe sono praticamente all’ordine del giorno ed è quindi cosa buona e giusta prestare particolare attenzione a tutto quello che facciamo quando siamo online. Durante questo periodo di ferie, infatti, ci sono tantissime persone che sono state truffate, anche per migliaia di euro. Le suddette avevano purtroppo prenotato delle case inesistenti su una piattaforma ormai nota a tutti i vacanzieri, ossia Airbnb.

Il sito è particolarmente famoso per la sua straordinaria affidabilità, ma pare che nelle ultime settimane sia successo qualcosa che abbia fatto perdere quella sicurezza che c’era prima. Nonostante la piattaforma “impone” un contatto diretto tra host e utente solamente tramite i loro sistemi di posta, c’è comunque qualcosa che non va come dovrebbe. Infatti, gli host disonesti cercano in continuazione di convincere l’utente a contattarli privatamente, invitandoli a contattarli al loro indirizzo mail o inserendo quest’ultimo nelle foto e delle descrizioni delle proprietà che stanno cercando di affittare.

Truffe Airbnb: evitate a tutti i costi i pagamenti con bonifico bancario

Quindi, ora che sapete come operano questi mascalzoni, siete pronti per sapere come evitare una volta per tutte queste truffe e virare subito su un altro host. La prima cosa da sapere è che non si deve mai pagare il proprietario tramite bonifico bancario. Il disonesto di turno cercherà di convincervi a farlo, così da rubare e non restituirvi più neanche un centesimo. Inoltre, molto spesso verrete reindirizzati su siti alquanto sospetti, tra cui 5airbnb.com o simili.

Occhi aperti anche quando vedete le immagini: conviene fare sempre una ricerca delle immagini delle proprietà tramite Google o simili. Quindi, aprite il vostro browser e successivamente il motore di ricerca e verificate se effettivamente quella casa esiste o meno. Inoltre, attenzione alle recensioni: potrebbero dire molto di quell’host.

Articolo precedenteApple Watch protagonista in un furto stravagante, rubati 500mila dollari
Articolo successivoAndroid Auto: addio all’amico di viaggio con l’arrivo di Android 12