Durante la presentazione del nuovo Xperia 1 III, Sony aveva fatto salire l’hype per questo modello davvero moltissimo, con tante feature esclusive in grado di puntare alto al top del settore fotografico. Tuttavia, nonostante le ottime specifiche tecniche e alcuni lati stupefacenti di questo device, ci sono un paio di difetti che minano la sua efficacia e diffusione, come vedremo più avanti nel corso di questa recensione. Eppure, nonostante tutto, Sony sta migliorando in questo campo, con un’innovazione sempre più spinta, ma che necessita di qualche piccola limatina.

 

Design

La scelta dei materiali per questo dispositivo è effettivamente da top di gamma, con una realizzazione con frame in metallo e una rifinitura pregevole sotto ogni aspetto. Perfino le dimensioni (165 x 71 x 8,2 mm) sono adeguate al range di appartenenza, con uno spessore ultra sottile e un peso contenuto ad appena 186g. Effettivamente in mano si tiene molto bene, è sottile al punto giusto, anche se il rapporto del corpo è leggermente sproporzionato, con una lunghezza esagerata rispetto alla larghezza del dispositivo. Inoltre, il rivestimento del pannello posteriore Gorilla Glass rappresenta a tutti gli effetti un’arma a doppio taglio: durante l’utilizzo la scocca e il frame laterale infatti diventa veicolo di calore (come vedremo più avanti) e con un semplice graffio si andrà a togliere la colorazione, rivelando un colore chiaro sotto il nero. Occhio quindi a tenerlo protetto per non ritrovarvi con dei graffi luccicanti che svettano sul nero.

Il corpo è protetto da polvere e acqua, con certificazione IPX5, IPX6 e IPX8, mentre a livello di connettività troviamo tutto il necessario per sfruttarlo al massimo: jack da 3.5mm per l’audio, doppio microfono su lato superiore e inferiore e USB Type C per ricarica e connessione con il pc. Sul lato sinistro lo slot per SIM + Micro SD può essere rimosso senza l’uso di attrezzi, semplicemente facendo leva con l’unghia, mentre sul lato destro ben 4 tasti riempiono lo spazio a disposizione: il bilanciere del volume, pulsante di sblocco con l’impronta digitale, pulsante per l’assistente Google e pulsante per la gestione della fotocamera.

Il pulsante di sblocco con l’impronta digitale è posizionato ad una giusta altezza, tuttavia non è preciso come ci saremmo aspettati. La precisione arriva a circa 9 sblocchi su 10, mentre la velocità di sblocco è buona, ma non eccellente.

 

Display

WOW. Questa la reazione a prima vista con il pannello montato da Xperia 1 III: il primo display 4K montato su uno smartphone con refresh rate a 120Hz e tecnologia Oled. Senza dubbio se amate guardare contenuti in mobilità, questo è il migliore schermo che abbiamo avuto mai modo di provare in redazione. I colori, grazie al pannello Oled, sono perfettamente bilanciati (DCI-P3 100%) e i contrasti assieme ai neri sono davvero perfetti. Non sapremmo spiegare bene, ma sembra di poter guardare i contenuti in più di due dimensioni, con una risoluzione tale da stupire ad ogni utilizzo.

Il Display CinemaWide 21:9 da 6,5″ in realtà, come dicevamo in precedenza, presenta un rapporto 21:9 davvero estremo: in molti casi sarà difficile sfruttare tutto lo schermo, soprattutto con contenuti pensati e realizzati in 16:9 o 16:10, per i quali le bande nere sui lati andranno a togliere moltissima area di visualizzazione. Ottima la luminosità, che risulta perfettamente leggibile anche con il sole diretto. Peccato per gli angoli di visione, che tendono a snaturare i colori verso il verde con una inclinazione minima.

A protezione del pannello c’è un Gorilla Glass Corning Victus, mentre il Touch presenta una frequenza di aggiornamento al tocco a 240Hz anche per le sessioni di gaming più intense. Effettivamente durante l’uso la reattività e la risposta del touch è immediata e perfettamente calibrata in base all’esperienza.

 

Specifiche e prestazioni

Specifiche da top di gamma in ogni campo riescono a rendere all’altezza questo Xperia 1 III della categoria più alta sul mercato: Snapdragon 888 5G, 12GB di ram, UFS 3.1 da 256 GB, supporto al dual sim. Sulla carta tutto grandioso e in grado di reggere i carichi più intensi di lavoro; eppure alla prova pratica Xperia 1 III diventa difficile da usare a causa della temperatura. Questo delle temperature è il primo dei due grandi difetti di questo dispositivo: e non stiamo parlando di un aspetto da nulla, o semplicemente di un surriscaldamento occasionale. Xperia 1 III si surriscalda in ogni occasione, dalla navigazione browser al gaming, dall’uso con la fotocamera fino alle fasi di ricarica. In particolare durante il gaming le temperature arrivano a superare tranquillamente i 50°, anche se poi la sensazione e la temperature percepite sono al limite con la soglia di tolleranza. Durante il gaming lo schermo si scalda così tanto che giocare più di 15-20 minuti si traduce in dolore ai polpastrelli per il calore generato sotto il pannello con una relativa perdita di potenza per il taglio delle frequenze del processore surriscaldato. Sebbene sia possibile giocare con tranquillità alla maggior parte dei giochi con impostazioni maxate senza problemi, il surriscaldamento sarà tale da compromettere l’esperienza d’uso e la godibilità del gioco. Tutto questo con temperatura ambiente tra i 25 e i 30°: è vero non sono pochi, ma comunque sufficienti a mandare in crisi questo top di gamma. Non è il primo a soffrire di questi problemi, lo abbiamo visto con Redmagic 6R e con Mi 11 Ultra, ma qui, nonostante le temperature inferiori sulla carta, la sensazione di calore è superiore con l’uso prolungato. Una sensazione che arriva anche semplicemente con lo streaming video su Disney+ o Netflix, con i quali tenere in mano il telefono per una puntata di 30 minuti diventa una seduta di sauna.

A parte il problema delle temperature, che come vedremo compromette persino l’aspetto della batteria, a livello hardware e software non ci sono problemi o bug da segnalare. La ram funziona bene nel recuperare le applicazioni in background per il multitasking, mentre l’apertura delle app e il loro utilizzo non presenta in nessun caso impuntamenti o problematiche di qualche tipo. Grazie al modulo X60 per il 5G, il device supporta le reti di nuova generazione solo per una sim (supporta il dual sim) e la ricezione rientra nei normali valori registrati anche con altri smartphone.

Presente il Wi-Fi IEEE 802.11a/b/g/n (2,4 GHz)/n (5 GHz)/ac/ax, Bluetooth 5.2, NFC, A-GPS, USB 3.1 e uscita video per le varie applicazioni relative alla fotografia messe a disposizione da Sony. L’audio si trova su alti livelli grazie a certificazioni come 360 Reality Audio, decodifica hardware 360 Reality Audio, 360 Spatial Sound, speaker stereo, Dolby Atmos, DSEE Ultimate, audio Qualcomm aptX HD. La resa è bilanciata e profonda e l’effetto stereo eccellente sia con i giochi che con la riproduzione musicale.

 

Batteria

Prima di arrivare all’aspetto che più di tutti dovrebbe rappresentare la punta di diamante di questo Sony, togliamoci un altro sassolino dalla scarpa. Parliamo della batteria, il secondo dei grandi difetti di questo smartphone. 4500mAh a disposizione dell’utente, con ricarica rapida a 30W e con supporto alla ricarica adattiva e wireless targate Xperia. Nonostante tutte queste sigle e tutte queste tecnologie, la ricarica rapida si trova anni luce indietro rispetto alla concorrenza, con una ricarica completa che avviene in circa 2 ore (contro i 30 minuti quasi standard di questo Q3 2021), dove si raggiunge il 50% in circa 30 minuti, il 75% in circa 1 ora e infine il 100% in poco meno di due ore. Tempi di ricarica biblici, soprattutto considerata la fascia top di gamma a cui aspira Xperia 1 III, ma che costringono a fare i conti con dei consumi davvero importanti.

Consumi che mostrano i valori più alti del 2021 mai visti su un dispositivo: 1 ora di COD mobile consuma circa il 30-32% di batteria, mentre 1 ora di streaming su Netflix si attesta su circa il 15% di consumo. Ma quello che emerge maggiormente è che pur non utilizzando lo smartphone durante il giorno, a sera ci ritroveremo con la batteria scarica o il telefono spento: un dato che dimostra un consumo eccessivo persino in standby. Questi consumi, sommati ai tempi di ricarica molto lunghi, rappresentano a tutti gli effetti una limitazione per l’utilizzo del dispositivo, che per un uso medio-intensivo necessita di almeno due ricariche giornaliere e quindi 4 ore di inattività forzata. Da una parte lo SD888 e dall’altra la risoluzione in 4K contribuiscono a questa situazione, con un dispositivo che sotto questo punto di vista è stato davvero portato all’estremo dei consumi.

 

Fotocamere

Ma è l’aspetto delle fotocamere e della collaborazione con Zeiss che rappresentano la parte più interessante di questo dispositivo. Sulla carta ci sono tantissime funzioni incredibili e innovative che dovrebbero semplificare l’uso della fotocamera e restituire scatti ben più godibili all’utente finale. La verità però è che a meno che non siate professionisti del settore in grado di destreggiarsi tra tempi di scatto, iso, diaframma ed esposizione, tirare fuori una buona foto non sarà così immediato.

Ma prima di approfondire vediamo meglio le caratteristiche del modulo posteriore delle fotocamere:

  • Fotocamera principale: 12 MP, Sensore Exmor RS™ da 1/1,7″ per dispositivi mobili, F1.7
  • Fotocamera Zoom: 12 MP, Sensore Exmor RS™ da 1/2,9″ per dispositivi mobili, F2.3 (70 mm), F2.8 (105 mm)
  • Fotocamera Ultrawide: 12 MP, Sensore Exmor RS™ da 1/2,5″ per dispositivi mobili, F2.2

Non mancano le ultime tecnologie sul mercato come HDR, AF/AE fino a 20 fps, calcolo AF/AE continuo fino a 60 volte al secondo, OIS fotografico, zoom ibrido 12,5x e molto altro. C’è da dire che l’aspetto dello zoom e del riconoscimento della scena sono quelli che stupiscono di più: lo zoom riesce a tracciare anche gli oggetti più piccoli in maniera semplice, veloce e sicura, senza perderli di vista per un attimo. Ma quando si arriva al momento di scattare la fotografia qualche problema in più comincia a sorgere. Nell’uso dell’applicazione della fotocamere ci troviamo di fronte ad un menù poco intuitivo per l’utente medio, abituato ad aspetti a suddivisioni come “video, foto, ultra-grandangolare, modalità notte, ritratto e poco altro. Con Xperia 1 III invece ci troviamo di fronte a 6 diverse modalità: Basic, Auto, P, S, M ed MR.

La modalità Basic ci consente di scattare foto in maniera semplice e intuitiva con il pulsante di scatto posto sul lato destro dello smartphone, pulsante che presenta una doppia pressione per la messa a fuoco e lo scatto effettivo (molto utile a dire la verità). La modalità Auto ci permette invece di scattare fotografie con l’intervento di un sistema di correzione del device, con riduzione del rumore e del movimento e con il riconoscimento automatico del tipo di scena. Tramite questa modalità si possono impostare molti più aspetti, dal tipo di messa a fuoco, al sistema di messa a fuoco, fino al formato di registrazione video e foto. Infine, le ultime 4 modalità sono riservate effettivamente ai professionisti del settore o a quelli che si interessano di fotografia a livelli medio-alti: modalità programmazione automatica, Priorità velocità di scatto, Manuale e Richiamo Memoria predefinita.

Le prestazioni della fotocamera principale, nonostante i 12MP che per alcuni potrebbero sembrare pochi, sono davvero eccellenti in condizioni di luce accettabile. Il livello di dettaglio è perfetto, mentre la gamma dinamica è molto estesa per una corretta esposizione delle luci e delle ombre. Complessivamente le fotografie escono molto bene in questo modo, con una resa oserei dire pari, e a tratti superiore, alla fascia entry level di reflex presente sul mercato.

Passando alla lente zoom, che presenta un innovativo sistema di messa a fuoco che sposta fisicamente le lenti per portare la scena da 70mm a 105mm, troviamo una qualità a dir poco stupefacente, che raggiunge il Mi11 Ultra sotto tanti aspetti. La qualità dello zoom è incredibile in ogni caso persino con crop ancora più spinti, in grado di mantenere un livello di dettaglio elevato e una capacità di messa a fuoco eccellente. La stabilizzazione OIS fa un buon lavoro nel restituire delle fotografie stabili e poco mosse durante il giorno, ma soprattutto possiede un livello di esposizione e di gestione del colore molto simile tra tutte le lenti presenti a bordo. Peccato che non ci si possa spingere oltre il 12.5x.

Le lente grandangolare, a fronte di una piccola perdita di contrasto e di calore nel bilanciamento del bianco, riesce comunque a svolgere un ottimo lavoro nella resa finale, forse leggermente poco risoluta per effettuare dei crop, ma complessivamente godibile anche su uno schermo di grandi dimensioni.

Non esiste una vera e propria modalità notte con Xperia 1 III, per questo lo smartphone impostato su Auto o Basic andranno a calibrare effettivamente la scena in base al grado di luce presente nella vita reale. Il problema è che, nonostante la grande qualità del sensore, le foto restituite non sono paragonabili a quello che il mercato di propone ormai da diversi mesi: una gamma dinamica grazie alla multi-esposizione e all’HDR in grado di restituire foto perfette anche con il buio più profondo. In questo caso le foto saranno esposte come lo farebbe una reflex o una macchinetta fotografica. Il rumore è basso e la foto espone correttamente la scena senza però enfatizzare in alcun modo la resa finale. E il risultato potrebbe non essere sempre quello che ci si aspetta, con una resa spesso inferiore anche a confronto con smartphone di un terzo del prezzo finale di Xperia 1 III. Il motivo è molto semplice: questo device è stato pensato e realizzato per chi con la fotografia ci lavora e chi desidera quindi avere uno strumento professionale nella propria tasca per fare delle ottime foto completamente manuali nelle situazioni più disparate. Se invece un  utente che usa la fotocamera in automatico andrà ad utilizzare Xperia 1 III potrebbe trovarsi spaesato dal più classico punta e scatta dei competitor, che restituiscono foto meno fedeli, meno precise, ma più appaganti alla vista.

Sotto il profilo video, grazie all’applicazione Cinema Pro, potremo goderci dei video di livello professionale, grazie anche alla ripresa con stabilizzatore ottico a 5 assi e una risoluzione che arriva a 4K 30 FPS o 1080p 60 FPS. Lo stabilizzatore svolge un ottimo lavoro nella fluidità di ripresa, mentre lo slow motion non è così preciso come ci saremmo aspettati, fermandosi a 120FPS, laddove altri telefoni, seppure digitalmente, arrivano anche a 2000FPS con una resa più che adeguata.

La fotocamera anteriore per i selfie, con i suoi 8MP con apertura F2 e funzionalità Steady Shot restituisce foto di buona qualità, ma alle quali manca un pizzico di contrasto e di risoluzione in più per brillare sopra la concorrenza dei top di gamma. Con l’arrivo del buio la qualità cala inesorabilmente andando a sgranare leggermente la foto.

 

Conclusioni e prezzo

Il dispositivo è attualmente preordinabile sul sito di Sony e acquistabile direttamente a partire dal 20 agosto al prezzo di 1.299€. Due le colorazioni e se acquistato in preordine potrete ricevere in regalo le cuffie Sony WH-1000XM3 dal valore di circa 380€. Ma alla fine di questa recensione, vale la pena puntare su questo device? Secondo la nostra opinione vale la pena solo se siete degli appassionati di fotografia in grado di capire e sfruttare le decine e decine di funzionalità manuali delle lenti montate a bordo. Per tutto il resto purtroppo l’esperienza d’uso è messa in discussione da una batteria lenta nel ricaricarsi e da un processore che scalda troppo e che risulta troppo energivoro nei consumi. Senza dubbio il display è davvero stupendo, ma se non si interverrà con degli aggiornamenti in grado di correggere questi problemi sarà difficile sfruttarlo a dovere senza pensare alla batteria che si scarica o alla temperatura fastidiosa della scocca. Considerando anche la fascia di prezzo, che sta nella zona di Mi11 Ultra o di Galaxy S21 Ultra, risulta difficile consigliarlo ad un utenza normale che punta all’uso quotidiano, laddove la concorrenza riesce a fare tutto in maniera più equilibrata.

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