Coronavirus: ci risiamo, a causa dei nuovi contagi cambieranno i colori di queste Regioni

In un’estate di divertimento, frenesia, spensieratezza e poca attenzione nei confronti delle norme restrittive contro il Coronavirus, ci vuole un secondo per tornare nuovamente a 3 mesi fa. E così si torna a cambiare colore: secondo l’ultimo decreto vi è maggiore importanza all’incidenza ospedaliera, nel momento in cui l’incidenza settimanale regionale supera i 50 casi ogni 100mila abitanti e se contemporaneamente viene superata la soglia del 10% di occupazione del reparto di rianimazione e il 15% dell’area medica. Scopriamo quali sono le Regioni che passeranno alla zona gialla.

Coronavirus: 100 passi indietro verso la fine

Le Regioni soggette a cambiamento sono 3: la Sicilia (da lunedì 23), in cui la rianimazione è occupata per il 9% mentre i reparti ordinari sono al 15. L’incidenza dei contagi è circa il triplo del limite: 140 ogni 100mila abitanti. Non manca la Sardegna, che muterà tra due settimane, e la Calabria, con casi nettamente in crescita.

Niente paura però, perché le Regioni che si troveranno in zona gialla prima dell’estate, andranno esclusivamente incontro all’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, in modo tale da proteggere le vie respiratorie.

Non vi sarà alcuna limitazione invece per quanto riguarda i viaggi dal momento che le restrizioni nascono quando si è in zona rossa o arancione. Come già sappiamo, diventa però obbligatorio il green pass, a partire da settembre, sui trasporti a lunga percorrenza ossia nave, aereo e treno.

Bisogna stare tranquilli anche per quanto riguarda il coprifuoco, abbandonato lo scorso 21 giugno. Ovviamente si dovrà avere sempre con sé il Green Pass qualora si decida di accedere a servizi o attività, come bar, ristoranti e alberghi, ma si potrà rimanere per le strade a qualsiasi ora si voglia.

A rischiare sono invece cinema, teatri e stadi, che vedrebbero la riduzione della capienza delle sale o degli spalti rispetto alla zona bianca. 50% e massimo 1.000 spettatori al coperto e 2.500 se all’aperto contro le 2.500 di oggi consentite al chiuso e le 5.000 all’aperto.

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